CATANIA. E’ tramontata ormai definitivamente la speranza di ottenere i tanto promessi nuovi posti di sostegno. La scuola catanese, infatti, è giunta alla vigilia delle vacanze di Natale e, come avevamo previsto, non sono arrivate le cattedre da destinare agli alunni diversamente abili che non hanno avuto il docente specializzato, mentre i consigli di classe si apprestano alla valutazione trimestrale degli alunni: ci riferiamo a quegli istituti in cui i collegi dei docenti hanno deliberato la valutazione trimestrale e non quadrimestrale.
Diversi allievi continuano a rimanere in classi sovraffollate, mentre alcuni dirigenti scolastici per poter assicurare un insegnante di sostegno ad alunni con deficit psicofisico, proseguiranno, forse per l’intero anno scolastico, a raggruppare 3 alunni diversamente abili in una classe, con l’obiettivo di garantire la presenza dell’insegnante specializzato.
Si tratterebbe di un provvedimento non conforme alla normativa, ma quanto meno vi è l’assistenza di un docente specializzato, anche se con scarsi risultati formativi.
Sono rimasti a spasso i circa 150 docenti che, a causa dei tagli, non hanno avuto rinnovato l’incarico, per cui quelli meglio posizionati nelle graduatorie di istituto, hanno dovuto optare per le supplenze temporanee, che, in conseguenza del provvedimento del ministro Brunetta sulle visite fiscali, sono di gran lunga diminuite rispetto allo scorso anno scolastico.
Non hanno avuto, quindi, effetti positivi i tanti incontri organizzati dall’Mpa, dalle organizzazioni sindacali della scuola, come le promesse di altri posti da parte del sottosegretario alla Pubblica istruzione, Pizza, durante un incontro con i precari catanesi. In totale, si è avuta l’aggiunta di sole 46 altre cattedre, che sono arrivate da Palermo e non da Roma.
Né ha avuto seguito la richiesta di circa 400 cattedre da parte del direttore dell’Ufficio scolastico regionale, tenuto conto che in Sicilia vi sono state tante richieste tardive di iscrizioni di alunni diversamente abili. Insomma, sembra ormai chiuso il capitolo di altri posti, però bisognerà insistere per evitare altri tagli che porterebbero alla disoccupazione tanto personale con famiglie a carico.
Mario Castro