L’articolo 16 del Decreto Legge 185/2008 introduce importanti novità in tema di Posta Elettronica Ceritificata e Conservazione sostitutiva.
In particolare si prevede:
1. obbligo per le costituende imprese in forma societaria di indicare il proprio indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC) nella domanda di iscirizione al registro delle imprese. Le imprese già costituite in forma societaria hanno tre anni di tempo per adempiere al relativo obbligo.
2. I professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato hanno l’obbligo di comunicare ai rispettivi ordini o collegi il proprio indirizzo di Posta Elettronica Certicifcata (PEC) entro un anno. Gli indirizzi comunicati saranno resi consultabili in via telematica attraverso apposito elenco curato dai relativi Ordini o Collegi.
3. Scompare l’obbligo di attestazione di conformatità all’originale da parte di un notaio o di altro pubblico ufficiale per quanto attiene ai processi di conservazione sostitutiva dei documenti analogici originali unici, fatte salve ipotesi eccezionali da individuarsi attraverso D.P.C.M.
Art. 16.
Riduzione dei costi amministrativi a carico delle imprese
1. All’articolo 21 della legge 30 dicembre 1991, n. 413, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) alla fine del comma 9 e’ aggiunto il seguente periodo: “La mancata comunicazione del parere da parte dell’Agenzia delle entrate entro 120 giorni e dopo ulteriori 60 giorni dalla diffida ad adempiere da parte del contribuente equivale a silenzio assenso.”;
b) il comma 10 e’ soppresso.
2. All’articolo 37, del decreto legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248 i commi da 33 a 37-ter sono abrogati.
3. All’articolo 1, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 i commi da 30 a 32 sono abrogati.
4. All’articolo 1, della legge 24.12.2007, n 244, i commi da 363 a 366 sono abrogati.
5. Nell’articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472 sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, lettera a), le parole “un ottavo” sono sostituite dalle seguenti: “un dodicesimo”;
b) al comma 1, lettera b), le parole “un quinto” sono sostituite dalle seguenti: “un decimo”;
c) al comma 1, lettera c), le parole “un ottavo” sono sostituite dalle seguenti: “un dodicesimo”.
6. Le imprese costituite in forma societaria sono tenute a indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata nella domanda di iscrizione al registro delle imprese. Entro tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge tutte le imprese, gia’ costituite in forma societaria alla medesima data di entrata in vigore, comunicano al registro delle imprese l’indirizzo di posta elettronica certificata. L’iscrizione dell’indirizzo di posta elettronica certificata nel registro delle imprese e le sue successive eventuali variazioni sono esenti dall’imposta di bollo e dai diritti di segreteria.
7. I professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato comunicano ai rispettivi ordini o collegi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge. Gli ordini e i collegi pubblicano in un elenco consultabile in via telematica i dati identificativi degli iscritti con il relativo indirizzo di posta elettronica certificata.
8. Le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, qualora non abbiano provveduto ai sensi dell’articolo 47, comma 3, lettera a), del Codice dell’Amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, istituiscono una casella di posta certificata per ciascun registro di protocollo e ne danno comunicazione al Centro nazionale per l’informatica nella pubblica amministrazione, che provvede alla pubblicazione di tali caselle in un elenco consultabile per via telematica. Dall’attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e si deve provvedere nell’ambito delle risorse disponibili.
9. Salvo quanto stabilito dall’articolo 47, commi 1 e 2, del codice dell’amministrazione digitale di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, le comunicazioni tra i soggetti di cui al comma 8 del presente articolo, che abbiano provveduto agli adempimenti ivi previsti, possono essere inviate attraverso la posta elettronica certificata, senza che il destinatario debba dichiarare la propria disponibilita’ ad accettarne l’utilizzo.
10. La consultazione per via telematica dei singoli indirizzi di posta elettronica certificata nel registro delle imprese o negli albi o elenchi costituiti al sensi del presente articolo avviene liberamente e senza oneri. L’estrazione di elenchi di indirizzi e’ consentita alle sole pubbliche amministrazioni per le comunicazioni relative agli adempimenti amministrativi di loro competenza.
11. I commi 4, 5, 6 e 7 dell’articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 2005, n. 68, sono abrogati.
12. I commi 4 e 5 dell’articolo 23 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante “Codice dell’amministrazione digitale”, sono sostituiti dai seguenti:
«4. Le copie su supporto informatico di qualsiasi tipologia di documenti analogici originali, formati in origine su supporto cartaceo o su altro supporto non informatico, sostituiscono ad ogni effetto di legge gli originali da cui sono tratte se la loro conformita’ all’originale e’ assicurata da chi lo detiene mediante l’utilizzo della propria firma digitale e nel rispetto delle regole tecniche di cui all’articolo 71.
5. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri possono essere individuate particolari tipologie di documenti analogici originali unici per le quali, in ragione di esigenze di natura pubblicistica, permane l’obbligo della conservazione dell’originale analogico oppure, in caso di conservazione ottica sostitutiva, la loro conformita’ all’originale deve essere autenticata da un notaio o da altro pubblico ufficiale a cio’ autorizzato con dichiarazione da questi firmata digitalmente ed allegata al documento informatico».
Infatti, se ne poteva fare a meno, tutti i pensionati hanno “la pensione”, bastava accreditare le somme come aveva fatto il precedente governo.
Tutti i cittadini hanno pari dignità, con la Pover-Card NO
La Pover-Card è solo business, infatti essendo una carta di credito prepagata quasi come le altre, arricchirà solo l’ente e il circuito di emissione con un costo non indifferente per i cittadini.
Molti Anziani, ultra 70 enni, non sapranno che farsene.
Ricordo che il precedente governo prodi, nel dicembre 2007 accredito 150 ero per ogni componente del nucleo familiare direttamente nella busta paga/Pensione di Dicembre a costo zero, senza social card, infatti obbligo i sostituti di imposta, cioè le aziente, inps, inpdap, etc, ad accreditare questa somma e trattenerla dai versamenti contributivi, senza incidere nel bilancio aziendate dei vari sostituti.
Poveri Noi, in che punto siamo arrivati.