05.12.208-A cinque giorni dal via libera alle richieste per la social card – la carta acquisti da 40 euro al mese introdotta dalla manovra d’estate per anziani e famiglie con bambini – uffici postali e Caf (i centri di assistenza fiscale) sono stati messi sotto pressione dai cittadini alla ricerca di informazioni o di aiuto per la compilazione dei moduli. Non tutti coloro che hanno ricevuto la lettera informativa firmata dai ministri dell’Economia e del Lavoro, però, hanno diritto al beneficio: in base alle prime stime fornite dei Caf, solo il 40% delle persone che si sono presentate agli sportelli ha i requisiti adatti per ottenere la carta.
Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, conferma l’attenzione riservata dai cittadini alla nuova misura e fa sapere che «le poste, dopo 36 ore di attività, hanno attivato 60mila posizioni sulla carta acquisti». Le singole posizioni passeranno al vaglio dell’Inps e le carte inattive consegnate fino a oggi dalle Poste saranno “caricate”, per chi ne ha diritto, con 120 euro per il trimestre da ottobre a dicembre 2008.
«In questi giorni – spiega Vincenzo Vita, responsabile del Caf Cisl di Milano – stiamo cercando di informare i cittadini, soprattutto anziani, che vengono a farsi compilare l’attestazione Isee necessaria per richiedere la carta acquisti. Il tetto Isee a 6mila euro è un requisito piuttosto stretto, e molte persone restano escluse. Per una famiglia di due componenti, ad esempio, significa attestarsi sotto un reddito complessivo di 9.420 euro».
Non è solo il reddito, però, a fare la differenza. Basta possedere un garage attiguo all’abitazione, o un casolare per il deposito degli attrezzi, in campagna, per essere esclusi.
Il richiedente deve dichiarare anche di non avere depositi bancari superiori a 15mila euro. «Ma su queste somme – spiega ancora Vita – deve essere applicato il rendimento medio annuo dei titoli del Tesoro, e anche questo porta fuori dai limiti previsti per la social card».
Il ministro Tremonti ha ammesso che il meccanismo per l’attribuzione della carta «è un po’ complicato», precisando però che «non c’erano modi diversi» per attribuirla «a chi ne avesse bisogno».
Gli utenti sono stati spesso indirizzati ai Caf dagli uffici postali, dove deve essere presentata la richiesta della carta acquisti. «Noi non saremmo i soggetti autorizzati a dire ai cittadini se questo beneficio spetta o non spetta – puntualizza Franco Lovecchio, presidente del Consorzio nazionale Caf Cgil – ma stiamo cercando ugualmente di spiegare che aver ricevuto a casa la lettera del ministero dell’Economia non dà automaticamente diritto alla carta». Chiedere informazioni, comunque, è sempre utile: «C’è chi non ha diritto alla social card – spiega Gilberto De Sanctis, presidente del Caf Uil – ma scopre di avere i requisiti per il bonus sulle bollette elettriche».