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LA UIL: SE IL GOVERNO NON CI ASCOLTA, INIZIEREMO LO SCIOPERO BIANCO

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SCUOLA: DI MENNA (UIL), GOVERNO CI CONVOCHI O MOBILITAZIONE
TRA LE INIZIATIVE DI PROTESTA ANCHE LO ‘SCIOPERO BIANCO’
   (ANSA) – ROMA, 21 NOV – ”Sciopero bianco” nelle scuole:
potrebbe essere questa una delle iniziative che i sindacati
metteranno in campo se non arrivera’ una convocazione da parte
del Governo. L’ha ipotizzata oggi il segretario generale della
Uil scuola, Massimo Di Menna.
  ”Sono passate diverse settimane – ha spiegato – dallo
sciopero generale del 30 ottobre che ha visto un’adesione
altissima, intorno all’80%, e dal Governo non e’ arrivato nessun
segnale. Ed e’ incomprensibile che l’Esecutivo non abbia detto
nulla, che non ci abbia convocati e non ci abbia dato
risposte”.
   Per Di Menna ”tre questioni sono prioritarie: aprire un
tavolo vero di confronto per vedere il taglio di posti che
effetti avra’ sui precari; prevedere che i risparmi derivanti
dalla razionalizzazione della spesa, se ci sono, vengano
destinati alla valorizzazione delle professionalita’ subito,
gia’ dal 2009-2010, e non dal 2012 come invece ha annunciato il
ministro Gelmini; avere certezze su tempo scuola, organici,
maestro unico. Dal primo settembre dovrebbe partire questo
grande cambiamento e ci sono ancora troppe incertezze”.
   Il sindacato sollecita quindi l’avvio di un confronto. ”La
prossima settimana ci vedremo con gli altri sindacati – ha detto
Di Menna – e valuteremo quali misure adottare. Proporre un altro
sciopero a cosi’ breve distanza dal precedente sarebbe troppo
oneroso per le tasche dei lavoratori e dunque si potrebbe
ricorrere a iniziative di mobilitazione alternative, come, ad
esempio, una sorta di ‘sciopero bianco’, attenendosi soltanto a
cio’ che e’ obbligatorio fare secondo il contratto di lavoro.
Una decisione che avrebbe ripercussioni su alcune attivita’ come
le gite scolastiche, l’approvazione dei libri di testo,
l’organizzazione dei corsi di recupero, gli scrutini, tutte cose
che si reggono, il piu’ delle volte, sulla disponibilita’ e la
buona volonta’ dei docenti. Non vogliamo certo compromettere il
regolare funzionamento della scuola – ha concluso il
sindacalista – ma non possiamo neppure accettare che il Governo
ignori completamente le nostre richieste”. (ANSA).
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