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Punire gli atenei in rosso

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Il ministro dell’Istruzione mette d’accordo la maggioranza e accelera sulla riforma dell’università

La Stampa.it: Un decreto legge sull’Università entro questa settimana per dare subito il via a due priorità: una modifica radicale dei criteri di selezione nei concorsi e norme più restrittive per gli atenei che non riescono a far quadrare i bilanci. Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ieri ha incassato il sostegno della maggioranza, un sostegno che aveva chiesto con forza la scorsa settimana. 

E ha ottenuto il via libera a andare avanti in tempi rapidi su questi due aspetti della riforma dell’università. E quindi dare un’impronta diversa al regolamento Mussi per le assunzioni dei ricercatori che il governo ha sempre ritenuto poco trasparente  e iniziare a differenziare fra atenei virtuosi e altri che non lo sono in modo da lanciare un primo segnale deciso e netto lungo la strada della meritocrazia e della lotta ai ‘baroni’. 

E quindi ora al ministero si sta studiando come dare forma nel giro di pochi giorni a questo decreto-legge che probabilmente invece non conterrà l’annullamento di ogni ostacolo ai concorsi per ricercatori in modo da garantire un turn-over in favore di uno svecchiamento degli atenei. Su questo la maggioranza ha preferito affidarsi alle linee guida che dovranno vedere la luce la prossima settimana. 

Una volta messo a punto il decreto legge, al ministero si procederà ad una discussione con studenti, professori e università in modo da concordare le linee guida della riforma e poi il disegno di legge complessivo che conterrà le misure per premiare gli atenei virtuosi in base a parametri oggettivi quali il numero di laureati escludendo le lauree brevi, quelli che hanno trovato effettivamente lavoro in un periodo di tempo abbastanza breve, il numero di pubblicazioni scientifiche realizzate secondo sistemi internazionalmente riconosciuti e la capacità di ciascun ateneo di usare i finanziamenti pubblici più per la didattica che per il pagamento di stipendi e costi fissi. 

La riforma dell’università procederà insomma per tappe, in un clima di confronto, dialogo e ascolto ma senza rinunciare a combattere gli sprechi. E’ questo il programma di lavoro definito ieri mattina, «in perfetto accordo», dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dal ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini e dai vertici di Pdl e Lega di Camera e Senato, durante il vertice di maggioranza che si è tenuto nella residenza romana del premier in cui la Gelmini ha incassato il sostegno del governo e, in cambio, la Lega ha avuto le rassicurazioni che voleva sulle scuole di montagna, che non saranno toccate. Soddisfatta anche An, che si è spesa per il dialogo con le parti e per non esagerare con i tagli. «Siamo certi – dice Italo Bocchino dopo il vertice – che la Gelmini saprà combattere gli sprechi e dare un taglio riformista ai provvedimenti che ci proporrà».

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