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MARIASTELLA DISDICE TUTTI GLI IMPEGNI…NON PUO’, DISERTA,SI SCUSA

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 La Stampa it:  02-11-2008  Mariastella disdice tutti gli impegni La sorella va in aspettativa e sparisce  JACOPO IACOBONIIl-ministro-non-può. Il-ministro-si-scusa. Il-ministro-diserta.

E se fosse davvero, come la prendono in giro gli studenti, una santa, «Beata Ignoranza», sarebbe in questi giorni una santa in clausura, il ministro Mariastella Gelmini, che ha scelto come Mina, semplicemente, di non esserci, di esprimersi con le azioni, di scomparire fisicamente, salvo l’immaterialità delle interviste ufficiali. Solo nell’ultima settimana doveva apparire martedì all’Unione industriale di Torino (l’avete vista?), mercoledì è andata via alla svelta dal Senato per rifugiarsi al ministero, e non s’è fatta vedere all’Università Lateranense, giovedì l’aspettavano alla Luiss e niente, s’è data, venerdì doveva inaugurare con Renato Schifani l’anno accademico al Politecnico di Milano e anche qui disdetta, in bocca l’amaro rimpianto di non poterla ascoltare. Raccontano che abbia cortesemente declinato anche un invito ad andare a un Otto e mezzo sulla scuola; che nel Pdl non facciano che darle consigli, come venti giorni fa, quando ai primi rumori di protesta lei rivelò «sono rimasta all’Eur, mi hanno consigliato di evitare viale Trastevere, il ministero». E cosa fece, allora? Se ne andò da Renato, il suo parrucchiere. «Gli ho telefonato dicendo: adesso i giornali ti fanno diventare famoso».

E sarà anche una strategia, l’eclissi (non per forza da Renato), o una dura necessità imposta da un’Italia con lei acre e malevola, ma vede emergere monolitica un’intera famiglia in fuga, non solo il ministro. A Milzano, bassa bresciana, alla scuola elementare Canossi narrano che la sorella Cinzia, iscritta alla Cgil, in aspettativa tattica da prima che iniziasse la protesta, fosse alquanto dubbiosa sulla riforma di Mariastella. E Sante Gaffurini, segretario del sindacato, è tra i pochi ad assumersene la responsabilità, «nei giorni scorsi abbiamo tenuto una riunione, lei non ha fatto interventi ma ha condiviso la relazione presentata, cioè la preoccupazione per quel che potrà accadere nella scuola». Poi però è sparita. Chiusa in casa, «motivi di famiglia». Lei in sciopero? Macché, ha scritto una nota per negarlo.

Il padre, ex sindaco di Milzano, un vero democristiano, aveva come motto «parlate poco, e non fatevi vedere troppo». L’hanno ascoltato. «Lasciateci in pace», spiegava al telefono la cognata di Mariastella, moglie del fratello Giuseppe, farmacista a Desenzano. «Le cose personali di mia cognata sono affari suoi. L’uffico stampa non risponde? Ecco, avrà i suoi buoni motivi». Così a Desenzano nel sabato di relax la ministra-non-può non è stata avvistata; nonostante il sindaco Felice Anelli la racconti «molto legata a questo luogo, anche se è sempre stata tanto impegnata; è una piacevolissima sorpresa vederla ministro». Ma il tempo s’è assottigliato, la gente diventata così cattiva, con lei…

Sarà per questo, che ha deciso di filarsela e s’è affidata a un verbo, «evitare», contro l’implacabile uno-due inflittole dalle malelingue e dalla contestazione degli studenti. Loro ci scherzano, ma a Desenzano davvero la dipingono come una da sempre ritirata, anche ora che è stata beccata da Novella Duemila col nuovo fidazato, l’imprenditore bergamasco Giorgio Patelli. Prima viveva in una piccola casetta in paese, solo da poco ha preso una palazzina di tre piani quattro chilometri fuori, a Padenghe sul Garda: anche lì, le mura dal color giallo ocra un po’ anonimo, nessuno ha visto manifestarsi un segno di presenza. La donna più contestata, dice qualcuno sognata, certo invitata a vuoto, d’Italia.

Poi se a Brescia e nei dintorni non è possibile vedere né lei né la sorella, i giornali locali si accontentano, «però arriva la sorella di John Lennon», Julia Baird presenterà il suo libro, Imagine this. Lei, Mariastella, per ora dobbiamo appunto immaginarcela.

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