Mettiamoci un attimo dalla parte degli studenti, dei nostri figli, io ne ho due una di 13 anni e l’altro di 9 e rendiamoci conto che hanno dovuto subire una riforma per ogni governo: quella di Giovanni Berlinguer, quella di Letizia Moratti, le correzioni di Fioroni, ed oggi Maria Stella Gelmini che si è buttata in un’operazione nostalgia che in termini di marketing ha fatto aumentare il suo consenso, ma per i giovani rappresenta un ennesimo scombussolamento.
I nostri ragazzi ne hanno viste di tutti i colori dal porfolio al ritorno del maestro unico in una scuola che ha bisogno di interventi strutturali partendo proprio dalle strutture, aule e attrezzature didattiche, infatti non hanno certo bisogno di “un grembiulino”. Dove sono finite le tre “i” berlusconiane, internet, inglese ed italiano? Possibile che un giovane ministro possa pensare di andare avanti con la testa rivolta all’indietro?Non voglio aprire una discussione qui e ora se sia stata meglio la visione di Berlingur o quella della Moratti o quella di Fiorani, anche se dico subito che quella della Moratti mi è parsa quella più strutturata, completa, ragionata che si sforzava di avvicinare la scuola al mondo del lavoro, ma non è su questo che invito a riflettere, ma sul fatto che non sia più tollerabile che ogni ministro cambi le regole e dia una sua impronta personale ad una scuola che ha bisogno di stabilità e di investimenti.Se poi l’interpretazione data oggi da L’Unità e da Il Mainifesto che sappiamo essere di parte, fosse vera e dietro al voto in condotta ed al grembiule in realtà si nasconde un drastico taglio alle risorse destinate alla scuola, saremmo di fronte ad una operazione quanto meno cinica, per carità, chapeau all’ufficio stampa ed al responsabile della comunicazione del ministro Gelmini che in pochi mesi, con alcune belle trovate è riuscito a risollevare gli indici di gradimento di un ministro che rischiava di essere seppellito dal gossip pre-feriale, però la scuola ha la responsabilità dei nostri ragazzi e se tutto questo si limiterà a portare vantaggi al ministro dell’istruzione e non genererà vantaggi per loro, la signora Gelmini non dovrà più rivolgersi ad un buon comunicatore, ma per risollevare le sorti della sua immagine, oggi in risalita, non le resterà che Lourdes.
Gli italiani perdonano tutto a tutti, ma per i figli sono disponibili a fare qualunque sacrificio ed a non accettare nessun compromesso
Luigi Crespi