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SCONTRI DI PIAZZA NAVONA, E’ POLEMICA

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 ROMA – Reazioni, distinguo, contestazioni. La parole del sottosegretario all’Interno Francesco Nitto Palma, che riferiva sugli incidenti di piazza Navona, hanno suscitato interventi opposti di maggioranza e opposizione, stamattina in un’Aula semideserta della Camera, malgrado l’attenzione dei giorni scorsi sulla vicenda e la richiesta del centrosinistra al governo di chiarirla.

Nitto Palma ha affermato che gli incidenti di mercoledì davanti a Palazzo Madama sono stati avviati da un gruppo di circa 4-500 giovani dei Collettivi universitari e della sinistra antagonista.

Jole Santelli (Pdl) ha lodato l’intervento del governo e le parole del sottosegretario che “spazzano via tutta una serie di interpretazioni e di illazioni che sono state fatte dopo gli incidenti. Credo che la ricostruzione, che ormai è abbastanza chiara – ha aggiunto – possa sgombrare finalmente il campo oggi da polemiche inutili”.

Walter Verini (Pd) ha respinto la ricostruzione del sottosegretario: i quotidiani hanno documentato che davanti al Senato “non assediato, ma presidiato democraticamente, decine di teppisti appartenenti alla sigla di estrema destra ‘Blocco studentesco’ hanno aggredito armati di mazze e bastoni dei ragazzini poco più che adolescenti”. Il deputato del Pd ha chiesto al governo se c’é stata “una sottovalutazione della potenzialità aggressiva di questa area e di questo gruppo chiaramente ispirato all’apologia del fascismo.

E’ una domanda legittima. E ancora: si poteva prevenire, si poteva intervenire prima?”. Massimo Bitonci (Lega Nord) ha invitato tutti a non “strizzare l’occhio alle ideologie, ad invocare regimi fascisti e cambogiani di altri tempi. La scuola, l’università, è già una tragedia documentata che ha bisogno di altro”.

Il deputato ha concluso ringraziando le forze dell’ordine per aver fatto sì che “questi episodi non si tramutassero in una tragedia”. Mario Tassone (Udc) ha espresso preoccupazione “per il tentativo di giustificare le violenze avvenute davanti al Senato che hanno il sapore, antico, di un vecchio retaggio ideologico che, certamente, non favoriscono questo Paese nel trovare un suo riferimento e un suo percorso che rafforzi la democrazia”. Infine, il deputato dell’Idv Ignazio Messina ha parlato di gruppo di facinorosi pilotati da casa, a tavolino, “che hanno portato scompiglio mettendo a repentaglio l’incolumità pubblica. Questo è quello che è accaduto a piazza Navona e ora sta proseguendo”. “Certamente questi disordini non giovano all’opposizione, ma al governo, perché lo legittimano a tutelare una riforma della scuola che il paese non intende condividere”.

STUDENTI BOCCONI DA NAPOLITANO
Gli studenti della Bocconi si rivolgono direttamente al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha incontrato una rappresentanza formata da quattro giovani i quali gli hanno consegnato un documento in cui si parla della necessita’ di ”superare il clima di contrapposizione”.

Ma il day after dello sciopero della scuola e della manifestazione di Roma e’ animato da assemblee e lezioni all’aperto e soprattutto dalla discussione su come proseguire le iniziative studentesche, mentre non si spengono le polemiche sugli scontri di mercoledi’ i piazza Navona. A Roma, gli studenti del liceo Scientifico Augusto Righi, con alcuni professori, hanno fatto lezione proprio di fronte alle Scuderie del Quirinale.

I loro colleghi del liceo Albertelli sono invece impegnati in un’assemblea in piazza Santa Maria Maggiore per discutere se proseguire l’occupazione. Lezione in piazza anche a Potenza, dedicata al ’68 e con la partecipazione di docenti universitari.

Proseguono tuttavia le occupazioni delle scuole che non avevano ancora scelto questa forma di protesta: oggi gli studenti palermitani del Liceo Classico Garibaldi hanno occupato la succursale della scuola.

 

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