Della scuola dell’infanzia il ministro non parla lasciando intendere che questo segmento non sarà toccato dai tagli e dai provvedimenti del pianoattuativodell’art. 64 del decreto 112/08. Ma non è affatto così! Quello che si prospetta è un attacco inaudito alla scuola delle bambine e dei bambini più piccoli, in continuitàcon il disegno di destrutturazione del sistema di istruzione pubblico che ispira ogni provvedimento di questo governo di destra.
L’applicazione del piano programmatico comporterà uno stravolgimento dell’attuale scuola dell’infanzia: si cancella un ottimo modello didattico ed organizzativo – ormai consolidato negli ultimi 20 anni e riconosciuto come tra i migliori al mondo; si interviene su tutta la fascia di età 0-6 calpestando i diritti dei più piccoli, la professionalità del personale e le vere esigenze delle famiglie.
Ecco in sintesi gli interventi previsti:
1. Fascia 3-6 anni
- Volendo fare il miracolo di perseguire l’obiettivo della generalizzazione della scuola dell’infanzia tagliando posti di lavoro, orario e servizio, si pensa di intervenire per una gestione più accurata delle scuole paritarie che ricevono finanziamenti pubblici finalizzati ad una espansione del servizio che, però, non sempre si riscontra.
- Per spremere risorse da utilizzare per la generalizzazione si pensa di accorpare bambini di più sezioni durante le ore pomeridiane quando la frequenza è meno diffusa.
- Si ipotizza poi di affidare all’Invalsi la valutazione della scuola dell’infanzia, per la quale oggi non è prevista una valutazione dei percorsi e dei risultati riconducibile al sistema nazionale di valutazione.
2. Fascia 0-3 anni
Per dare risposte alla forte domanda sociale di servizi per i più piccoli, ed avvicinarsi agli obiettivi di Lisbona, si prevede:
- la reintroduzione degli anticipi generalizzati nella scuola dell’infanzia, già previsti dalla Legge 53/03 e dal DL.vo59/04, che la legge Finanziaria del 2007 aveva abolito;
- la possibilità di iscrivere alla scuola dell’infanzia i bambini già a partire dai 24 mesi per poter raggiungere il numero minimo di iscrizioni per istituire una sezione di scuola dell’infanzia (oggi 15, con il piano Gelmini 18);
- la prosecuzione e lo sviluppo, se perdurano i finanziamenti, delle sezioni primavera per smaltire le liste d’attesa e dare risposte alla domanda di servizi socio-educativi.
ANCHE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA MENO TEMPO SCUOLA, MAESTRO UNICO E DOPPI ANTICIPI!
La scuola dell’infanzia dice NO a questo ulteriore attacco! La nostra mobilitazione prosegue per contrastare la distruzione della “prima scuola” per le bambine e i bambini del nostro Paese e per salvaguardare la professionalità del suo personale.
Roma, 30 ottobre 2008