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SCUOLA: MONTA LA PROTESTA ASPETTANDO GIOVEDI’. GELMINI, IL SOLITO RITO

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ASCA) – Roma, 27 ott – Continua la mobilitazione degli studenti contro il decreto Gelmini. Ancora scioperi, proteste e occupazioni che culmineranno nello sciopero nazionale della scuola organizzato a Roma per giovedi’ prossimo, 30 ottobre, con una manifestazione dei sindacati Cigl, Cisl e Uil.

Nella Capitale, gli studenti delle scuole superiori del IV Municipio sfilano da Piazza della Repubblica fino a piazza Madonna di Loreto sulle note di ”The final countdown” degli Europe. ”La riforma non la vogliamo” hanno iniziato subito a cadenzare i giovani, giunti da piazza Venezia in alcune centinaia.

E anche gli studenti milanesi non mollano: mentre le Universita’ del capoluogo lombardo proseguono con proteste ‘alternative’, negli istituti superiori scattano le prime occupazioni, in attesa della giornata di giovedi’: all’indomani del previsto via libera del Senato al decreto Gelmini, in piazza scenderanno tutti gli studenti delle Universita’ e delle scuole superiori milanesi. E sono piu’ di 100 mila, minacciano gli organizzatori, gli studenti milanesi pronti a bloccare la citta’ in assenza di un dietrofront dall’aula di Palazzo Madama.

Intanto, il movimento di protesta degli Atenei approfitta di tutti i mezzi, compreso Internet. Gli studenti dell’Universita’ di Tor Vergata infatti hanno messo in ‘vendita’ su e-bay la propria universita’ e hanno sfilato in piazza dei Cinquecento in camice bianco e libri in mano. E ancora alla Normale di Pisa sono oggi apparsi striscioni con scritto: ”Un Paese vale quanto cio’ che ricerca”.

Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini non sembra pero’ scomporsi piu’ di tanto: ”Il 30 ottobre ci sara’ lo sciopero della scuola, il solito rito di chi difende l’indifendibile. Ma credo che si potra’ riprendere a confrontarsi con le riforme”, ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera, annunciando che ”per l’universita’ il 2009 non prevede particolari tagli. Qualche problema potra’ esserci dal 2010 ma abbiamo tempo per discuterne”.

”Gli studenti in Italia – aggiunge la Gelmini – sono 9 milioni. Coloro che protestano, alcune migliaia. Le facolta’ occupate sono pochissime. E in molte gli studenti ricacciano indietro gli occupanti”.

Poi il ministro rivela: ”Il mio modello? Barack Obama.

Sta proponendo per la scuola americana provvedimenti simili ai nostri penso soprattutto agli incentivi al merito per gli insegnanti. E anche lui vuole razionalizzare le scuole sul territorio per destinare i risparmi alla qualita’ dell’istruzione. E poi, la possibilita’ per tutti, anche per chi non si puo’ permettere le universita’ costose, di avere un’istruzione di qualita’. Questo e’ un vero, coraggioso riformatore: non certo il leader del Pd”.

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