da aetnanet: Nella Conferenza stampa del 22 ottobre Berlusconi e la Gelmini hanno messo per iscritto e registrato in video, oltre alle gravi minacce agli studenti e a chi non condivide nelle scuole le loro scelte, anche alcune significative manipolazioni della realtà della scuola e della politica scolastica condotta dal loro governo.
Si tratta di tesi e di affermazioni che costituiscono un patrimonio prezioso per la lotta che, sui temi dell’istruzione pubblica, dovrà svilupparsi, nei prossimi anni, in tutto il paese bel oltre il recinto delle 40 mila scuole erogatrici del servizio.
Questa destra in tutte le sue pluriennali esperienze di governo ci ha insegnato di tenere molto al principio della convenienza di raccontare balle a chi non è in grado di verificarne i contenuti. Tale regola si completa con la presunzione che chi é addetto ai lavori appartiene ad una minoranza che si può anche dare per perduta e che comunque conta poco rispetto alla grande opinione pubblica che, estranea alle materie trattate, o crede per fiducia politica nei governanti che ha votato o può essere manipolata con l’aiuto di una informazione giornalistica e radiotelevisiva largamente influenzata dalle tesi governative.
Si prenda come esempio la faccenda del tempo pieno che aumenta per effetto del maestro unico tranquillamente bevuta da gran parte degli organi di informazione. Perfino il famigerato giornale nemico di Berlusconi, La Repubblica , domenica 19 ottobre titolava a sei colonne su tale slogan governativo senza traccia di argomentazioni che ne avrebbero potuto segnalare la inconsistenza.
E’ utile al riguardo esaminare le svariate affermazione temerarie di quella singolare accoppiata di governanti.
Innanzitutto proprio quelle riguardanti gli effetti del Piano sulla qualità e quantità dell’offerta formativa delle scuole statali.
Ai cittadini che vogliono rendersi conto delle bugie governative occorre segnalare che sul sito del Ministero ancora della P.I. alla voce Pubblicazioni si trovano tutti i dati riguardanti l’organico di diritto 2008 -2009.
Per la scuola primaria risulta che la dotazione organica complessiva dei docenti è di 247.000 unità, di questi quelli di tipo comune sono 214.708.
Di questi ultimi quelli specialisti di inglese sono 9.349 e stranamente il piano programmatico prevede che in tre anni diminuiscano di 11.200 unità! Quelli di sostegno sono 21.201. Quelli per l’educazione degli adulti sono 1.080. Per altre funzioni sono1.125.
In tali dati non figurano, semplicemente perché non esistono nell’ordinamento vigente, gli organici per gli insegnanti di educazione fisica e di informatica solennemente annunciati dal Presidente del Consiglio come accompagnatori del maestro unico che in tal guisa non sarebbe più tale ma prevalente!
Gli insegnanti di religione cattolica non riportati nell’organico di diritto sopraindicato sono circa 13.000. In quasi 60.000 classi tale insegnamento è svolto da maestri che si sono dichiarati disponibili ad impartirlo e che sono stati a tale scopo riconosciuti idonei dalle locali autorità diocesane.
Quello che Berlusconi dimostra di ignorare, rischiando di aprire un grave conflitto con la Conferenza Episcopale Italiana che su tale argomento è stata sempre irremovibile, è che IRC, per due ore alla settimana nella scuola primaria, fa parte del curricolo obbligatorio delle lezioni , anche se la scelta di avvalersene o meno, di natura concordataria, lo rende pienamente facoltativo per le famiglie. Ciò significa che tale insegnamento stava prima dentro le 27 ore obbligatorie e sta ora dentro le 24 ore del maestro unico. Se il maestro non lo svolge lo sostituisce, entro le 24 ore settimanali, l’insegnante indicato dalla Curia, oggi nominato anche a tempo indeterminato.
Stesso ragionamento per la lingua inglese che viene svolta dall’insegnante di classe o da uno specialista ma sempre come materia curricolare dentro le 24 ore settimanali.
Le norme descritte non sono opinabili il Presidente del Consiglio non può modificarle a suo piacimento. Tali falsificazioni devono essere denunciate in ogni modo e in ogni luogo esterno alla scuola.
L’altra tesi priva di reale fondamento riguarda l’aumento del Tempo pieno con il personale che residua dalla sostituzione del TEAM 3X2 con il maestro unico.
Premesso che tale ipotesi riguarderebbe in teoria solo la scuola primaria, e non quella dell’infanzia e quella secondaria di primo grado, ove anzi la previsione di una riduzione del tempo scuola è enunciata nel Piano in maniera chiara e indiscutibile, è opportuno esaminare la situazione ragionando con i dati numerici.
Innanzitutto rilevando che il numero complessivo delle classi è di 136.964 unità. Quello delle prime classi è 26.378. Il numero delle classi funzionanti con il TEAM (con tre insegnanti ogni due classi) è di 102.694 unità pari al 75%. Il numero delle classi a tempo pieno è di 34.270 unità pari al 25/% del totale.
Il Piano prevede la sostituzione del TEAM (30 ore settimanali con tre docenti ogni due classi) con il modello del docente unico. Il nuovo organico di diritto, con il maestro unico a 24 ore di lezione settimanali, rispetto a quello attuale, che su 102.694 classi funzionanti prevede 153.000 insegnanti, ne prevederà solo 102.694. La differenza è un calcolo facile facile che anche nelle nostre disastrate prime classi si insegna a fare: si tratta di 50.306 posti che non essendo più previsti nel nuovo organico collocano i docenti di ruolo che li occupano nella condizione di soprannumerari. Per mascherare l’effetto dirompente di questa innovazione che, nel decreto 133/08, art. 64, fra l’altro non è esplicitamente prevista e che comunque non ha alcuna motivazione didattica, come chiunque può facilmente accertare, ma esclusivamente contabile, il riassorbimento di tale consistente numero di soprannumerari potrà avvenire gradualmente, negli anni successivi, con il mancato turnover rispetto ai pensionamenti. Infatti se non esiste più un organico di riferimento( quello dell’art. 21 del T. U.) per incardinare strutturalmente i docenti questi saranno via via sistemati nei posti vacanti dell’organico di diritto esistente cioè quello del docente unico. Questo forse al ministro Gelmini lo hanno spiegato ma o non l’ha capito oppure racconta cosi prive di fondamento.
Non è vero quindi che nella scuola primaria con gli insegnanti che resteranno soprannumerari, dopo l’abolizione del Modulo (3×2), si potrà aumentare il tempo pieno esistente .
Non è vero se ciò non si prevede esplicitamente con la legge, nel Piano e in uno dei previsti Regolamenti destinati alla delegificazione. Ciò anche perché la legislazione vigente non consente un aumento degli oneri di spesa attualmente previsti per tale modello didattico.
Non è vero in pratica perché ciò sarebbe impossibile a causa della drastica riduzione degli ausiliari in servizio, non è vero soprattutto perché non si ha alcuna intenzione di destinare ai comuni specifiche risorse economiche per il funzionamento delle mense e dei trasporti. Se la riduzione dell’organico degli ausiliari si attesterà, come è molto probabile, oltre le 30.000 unità rispetto alle 44.000 previste per gli ATA, sarà addirittura difficile garantire il servizio scolastico pomeridiano per le classi di tempo pieno attualmente esistenti.
Con gli insegnanti soprannumerari fino a quando saranno disponibili cioè, come si è detto, non riassorbiti in organico, si potrà fare solo una specie di doposcuola a termine. Terminerà con le famiglie costrette a ricorrere alle scuole private o all’intervento di privati chiamati nella scuola statale a svolgere attività sussidiarie pomeridiane a pagamento.
Per ridurre in due anni di 14.003 posti l’organico comune dei docenti della scuola primaria la relazione tecnica del Piano prevede di portare da 30 a 27 ore l’orario settimanale di funzionamento di tutte le 102.694 classi attualmente con il 3X2. Si elimina cosi il TEAM su tutte le classi!
In realtà, poiché la legge 133/08 non prevede l’abolizione totale del Team, per raggiungere lo stesso risultato sarebbe stato corretto stabilire nel Piano quante classi con il Team si sarebbero dovute eliminare.
Secondo la previsione del Piano, con i 10.000 posti in meno del prossimo anno scolastico, si potrebbero interessare fino a 20.000 classi già operanti con i moduli 3×2 che passerebbero al maestro unico.
Se le 20.000 classi con maestro unico sono tutte prime nell’anno successivo diventano 20.000 seconde con un totale di 40.000 classi a maestro unico e con un ulteriore taglio di 4.000 posti e con altri 10.000 docenti a disposizione degli organici di Circolo, non essendo più incardinati nel TEAM (ART. 21 del T.U.). Così procedendo per le classi successive. Alla fine alle 100.000 classi con maestro unico corrispondono 50 mila posti disponibili, di questi 14.000 eliminati e altri 36.000 disponibili e con un equivalente o superiore numero di docenti soprannumerari di fatto. E’ evidente che tali docenti saranno anno per anno riassorbiti con il turnover. Altro che il tempo pieno!
Ai 14.000 posti tagliati dovrebbero corrispondere altrettante mancate nomine di precari o mancate nuove nomine su posti vacanti per turnover. Si tratta di precari, che attualmente coprono una parte di questi posti così come degli altri 116.000 tagliati, o di docenti o ATA delle graduatorie che non saranno più nominati contrariamente a quanto stabilito dalla legge finanziaria 2007. In alcuni casi avremo dei licenziamenti in altre delle mancate assunzioni dopo anni di lavoro precario e saltuario. Ma questo per i nostri governanti non è un problema!
Al momento nel Piano nel primo anno di attuazione non si prevede esplicitamente di interessare al maestro unico solo le prime classi. Si può non farlo e prevedere invece i primi due anni del corso.
Il Piano, come dicevo, però non si muove in questa direzione, non individua un numero limitato di posti di Team da utilizzare per ottenere i tagli, opera a tutto campo: elimina il TEAM in quanto tale su tutte le 102.694 classi senza neppure esplicitare tale scelta.
Limitatamente alla situazione che si dovrebbe determinare il prossimo anno scolastico, sempre con riferimento alla sola scuola primaria, con la previsione di 10.000 posti in meno ottenuti con una riduzione dell’orario settimanale delle lezioni a 27 ore spalmata su tutte le 102.694 classi, non si possono individuare con esattezza, come denuncia lo stesso piano, il numero della classi funzionanti con maestro unico. Non si dice neppure se riguarderanno solo le prime classi.
Le scatole cinesi che iniziano con la legge proseguono con il Piano, passano per i Regolamenti e i Decreti sugli organici, finiscono nel Federalismo con la previsione del Bonus alle famiglie per consentire loro di abbandonare una scuola statale mutilata nelle sue strutture materiali e nella qualità della sua offerta formativa Osvaldo Roman