ROMA – “Piccole frange” (così le aveva definite qualche giorno fa il ministro Gelmini) crescono. La contestazione alla “riforma” Gelmini conquista proseliti giorno dopo giorno e sfodera vecchi e nuovi rituali per esprimere il dissenso. Dopo i numerosi sit-in dei giorni scorsi, ora la protesta va in scena con una ‘Notte bianca” a largo raggio. “Perché la scuola pubblica non sia ridotta a un fantasma” genitori e insegnanti hanno organizzato per stasera l’inconsueta veglia in diverse scuole di tutta Italia. Soltanto a Milano, secondo quanto riferisce il sito ‘Rete scuole’, saranno coinvolti almeno una decina di istituti.
Mezza dozzina di scuole aderirà a Venezia e parecchie decine a Bologna, dove è nata l’iniziativa. Appuntamenti sono previsti anche a Roma, Genova, Torino, Perugia, Brescia, Parma, Viareggio. A Napoli una fiaccolata attraverserà le vie cittadine, da piazza del Gesù Nuovo a piazza del Plebiscito. A Bologna, capofila dell’operazione “Notte bianca”, la kermesse anti-Gelmini è cominciata già nel pomeriggio. All’appello lanciato dall”Assemblea genitori e insegnantì hanno risposto diverse decine di scuole, elementari e medie, circoli e istituti comprensivi. Tante le iniziative pensate e realizzate: si va dai laboratori artistici con clown e trampolieri alle danze afro. Sono annunciate esibizioni di musicisti, cantanti e attori, con narrazioni e concerti, anche all’ aperto.
E c’e pure un concorso sul miglior slogan per la scuola pubblica. A Venezia sono sei le scuole elementari coinvolte (Diedo, Diaz, Sanm Girolamo, Manzoni, Canal, Zambelli), una a Padova (la Rosmini). Dal tardo pomeriggio sono in programma nelle aule incontri, laboratori teatrali, concerti musicali, e conferenze sulle proposte di riforma in campo. Corteo nel pomeriggio a Perugia: portavano anche una bara di cartone, con scritto “qui giace la scuola pubblica”, i manifestanti, un migliaio di persone tra docenti, genitori e studenti, che sono sfilati nel centro storico “a difesa della scuola pubblica e contro il decreto Gelmini”. E se a mobilitarsi per il futuro scolastico dei più piccoli sono mamme e papà, alle superiori gli studenti ci pensano per conto loro, con le prime occupazioni. Dal primo pomeriggio il liceo classico Mamiani, scuola romana della Roma “bene”, è stato occupato dagli studenti per protestare contro la riforma Gelmini. L’obiettivo dell’occupazione, anzi del presidio permanente – spiegano i promotori dell’iniziativa – “é dare una scossa alle altre scuole”.
Intanto, mentre la commissione Affari Costituzionali del Senato ha dato parere favorevole al decreto Gelmini (un via libera arrivato con i soli voti della maggioranza visto che Pd, Idv e Udc hanno votato compattamente contro e hanno denunciato profili a loro avviso incostituzionali del decreto che riformuleranno per l’Aula come pregiudiziali), e il ministro Gelmini è salita al Quirinale per un colloquio con Napolitano, una mozione della Lega per introdurre classi ad hoc per gli studenti immigrati ha scatenato un putiferio, con una levata di scudi da parte dell’opposizione e dei sindacati. Un atto di inciviltà” ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, mentre Renata Polverini, leader dell’Ugl ha parlato di “ghettizzazione”. Intanto, il popolo della scuola si prepara a scendere in piazza, rispondendo venerdì all’appello dei Cobas e il 30 ottobre a quello dei sindacati confederali, della Gilda e dello Snals. Un fronte quasi compatto se non fosse per la titubanza, espressa a più riprese in queste ore, dal leader della Cisl, Raffaele Bonanni: “noi non abbiamo mai avuto ansia di sciopero come altri sindacati, non bisogna percorrere la strada della protesta perché così facendo si presta il fianco alla Gelmini e a Tremonti che non vogliono discutere”.
UNIVERSITA’-RICERCA:SINDACATI, SCIOPERO GENERALE 14 NOVEMBRE
Sciopero generale dell’Università e Ricerca venerdì 14 novembre. Ad indire la protesta nazionale sono i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil di categoria. E’ prevista, ha annunciato il segretario generale della Flc-Cgil Mimmo Pantaleo, una manifestazione nazionale a Roma e iniziative di protesta in tutta Italia. Lo sciopero, che riguarderà anche i conservatori, è stato indetto per ribadire il ‘no’ alla riforma Gelmini e per protestare contro i tagli al settore e contro le norme che bloccano la stabilizzazione dei precari degli enti di ricerca. da ansa