Dalle dichiarazioni odierne del ministro Gelmini riceviamo intanto la conferma che i “tagli” alla scuola pubblica ammontano a 7,8 miliardi di euro: ciò smentisce chi ci ha ripetutamente accusato di gonfiare strumentalmente le cifre. E’ contro questa devastante manovra del Governo che la scuola si è mobilitata, rivendicandone – con lo sciopero generale del 30 ottobre – un radicale cambiamento.
Ciò che ci serve e ci interessa non è la discussione su come gestire “questa” manovra, ma una profonda riconsiderazione dei suoi obiettivi, da rendere sostenibili senza pregiudizio per la qualità dell’offerta formativa e l’esercizio del diritto allo studio, anche attraverso una diversa e più distesa scansione dei tempi, come saggiamente indicato dal Presidente della Repubblica.
Tutte cose che avrebbe dovuto rivendicare per primo il Ministro dell’Istruzione, anziché subire con colpevole inerzia le decisioni del Ministro dell’Economia.
Riesce quindi difficile comprendere a quali “aperture” faccia riferimento, oltre ogni limite di ragionevolezza, il Ministro Gelmini, in presenza di una risposta forte e compatta di un fronte sindacale quanto mai ampio e rappresentativo, che dà voce all’intero mondo della scuola, forse mai unito come in questo momento: ed è proprio questo l’unico risultato che volentieri riconosciamo all’azione del Ministro.
Roma, 14 ottobre 2008
Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola