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SCUOLA: MAIL AL QUIRINALE, NAPOLITANO NON E’ MIO RUOLO

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ROMA – La riforma e’ ancora all’esame del Parlamento e, comunque, il Presidente della Repubblica ”non puo’ esercitare ruoli che la Costituzione non gli attribuisce”. Risponde cosi’ il Quirinale alle decine e decine di mail che continuano ad arrivare al Colle per convincere il presidente Giorgio Napolitano a non firmare la legge sul ”maestro unico”.

L’iniziativa, nata spontaneamente da insegnanti e genitori la scorsa settimana, si sta diffondendo attraverso blog, sms e messaggi di posta elettronica che invitano a chiedere al capo dello Stato di rinviare alle Camere la riforma della scuola firmata Mariastella Gelmini. Il Quirinale chiarisce con una nota, che ”pur nella viva attenzione e comprensione, da parte del presidente, per le motivazioni di tali appelli si deve rilevare innanzitutto che il Parlamento non ha ancora concluso l’esame del provvedimento in questione. Inoltre, secondo la Costituzione italiana – prosegue – e’ il governo che si assume la responsabilita’ del merito delle sue scelte politiche e dei provvedimenti di legge sottoposti al Parlamento, che possono essere contrastati e respinti, o modificati, solo nel Parlamento stesso”.

Uno degli sms diffusi in questi giorni recita: ”Vai sul sito www.quirinale.it, clicca su posta e manda una mail a Napolitano per chiedergli di non firmare il decreto Gelmini. Se arrivano almeno 20 mila mail si puo’ bloccare tutto”. Affermazione, quest’ultima, che naturalmente non ha alcuna base giuridica, in quanto tutt’al piu’ di tratta di un’operazione di ”moral suasion”. Su vari blog si discute, comunque, dell’iniziativa e si riportano mail gia’ inviate al sito del Quirinale. Una di queste e’ firmata da un gruppo di insegnanti della direzione didattica di Alassio, che scrivono, tra l’altro: ”Gli otto articoli del decreto potranno forse appagare il Parlamento, gratificare i ministri, ma non noi. Per far fronte a questa urgenza c’e’ bisogno della nostra quotidiana azione. Come sara’ possibile, se il corpo docente verra’ dimezzato?” Ma sul newsgroup it.istruzione.scuola, qualcuno avanza giustamente dubbi sul reale peso dell’iniziativa, e ricorda che i poteri di intervento del Capo dello Stato sono limitati. ”Napolitano – e’ scritto – puo’ rinviare la legge alle Camere, ma se quelle gliela rimandano non puo’ fare altro che firmare”.

Nonostante molti riconoscano le scarse probabilita’ che il bombardamento di mail possa avere effetti sul percorso della legge, c’e’ chi assicura che ”l’iniziativa si sta diffondendo tanto. Ho gia’ ricevuto molti sms, anche da altre regioni d’Italia e non solo dalle mie conoscenze locali”. L’iniziativa ha incassato oggi il sostegno della scrittrice Dacia Maraini, che si dice ”assolutamente contraria ai tagli alla scuola in generale e in particolare a quella elementare, che e’ un bene prezioso per il nostro paese e considerata un modello che tutti ci invidiavano e che ora rischia di rovinarsi”. ”Sulla scuola – aggiunge la Maraini – bisogna investire di piu’, mentre i tagli vanno fatti altrove: dalla casta alle spese militari, per esempio”.

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