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La sinistra torna in piazza Duecentomila in corteo a Roma

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Idv: 30mila firme contro il lodo Alfano  «L’opposizione è nelle nostre mani», recita lo slogan della manifestazione promossa a Roma dalla sinistra contro le politiche sociali del governo.

E le mani sono centinaia di migliaia – forse addirittura 200 mila persone- 300 mila secondo gli organizzatori. Militanti di Rifondazione, Verdi, Comunisti Italiani protestano contro i provvedimenti del governo, «la distruzione della scuola pubblica», «le leggi ad personam del premier». La prova che «si deve ripartire uniti».

I comunisti ci sono e vogliono fare opposizione radicale. Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione – lancia la proposta di un «coordinamento di tutte le opposizioni». Ma distingue le sinistre dal Pd e dall’Idv.

Intanto proprio l’Italia dei Valori a piazza Navona raccoglie le firme per il referendum dell’abrogazione del lodo Alfano. Tra i partecipanti Dario Fo e Franca Rame. Secondo gli organizzatori più di 5 mila firme sono state già raccolte nei 12 gazebo allestiti in piazza.

Dalla manifestazione della sinistra arrivano proteste e richieste precise: respingere l’attacco alla scuola pubblica, riprendere un’azione per la pace e il disarmo, ottenere il valore della laicità dello Stato e contrastare ogni limitazione delle libertà democratiche e civili. Sono alcuni punti dell’appello lanciato dal palco allestito in piazza Bocca della Verità, luogo di arrivo del corteo.

La piazza è già stracolma di gente e bandiere rosse. «Di fronte alle politiche aggressive del governo di centrodestra, sostenute in primo luogo da Confindustria – ha detto dal palco un esponente del movimento per la sinistra – ci proponiamo di contribuire alla costruzione di una opposizione che sappia parlare al Paese a partire dai seguenti obiettivi»: pace e disarmo, «difesa di retribuzioni e pensioni falcidiate dal carovita», contrasto «all’attacco contro la scuola pubblica», laicità, sostegno alle vertenze territoriali.

Dal palco sono intervenuti numerosi esponenti della società civile tra cui, una precaria che è voluta restare anonima, la dirigente della scuola Iqbal, Simonetta Salacone che ha guidato la protesta delle scuole elementari di Roma contro la riforma Gelmini e Jean Bilongo, della comunità senegalese che ha parlato dei «diritti lesi dei migranti».

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