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Di Pietro in piazza contro ”la dittatura alle porte’

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”Abbiamo un Parlamento di dipendenti e quindi non è un Parlamento democratico”

Manifestazione dell’Italia dei valori per raccogliere le firme contro il lodo Alfano. Il leader: ”Alle 16 ne avevamo già raccolte 30mila. Dobbiamo fare fronte comune”. E al Pd dice: ”Non ce l’ho con voi ma dobbiamo fare subito resistenza contro questo esecutivo, comunque il 25 ci saremo”. Dario Fo: ”Nessun capo dello Stato avrebbe firmato quel decreto”

 

Roma, 11 ott. – (Adnkronos) – “No al governo delle truffe. Non aspettiamo certo domani per fare opposizione. L’opposizione il giorno dopo la lasciamo agli altri”. A parlare è Antonio Di Pietro, leader dell’Idv, oggi in piazza Navona per promuovere la raccolta delle firme contro il lodo Alfano.

L’ex pm non usa mezzi termini per criticare il Berlusconi quater: “Quando c’è la dittatura alle porte, la resistenza si fa subito“. Di Pietro lancia un ramoscello d’ulivo verso il Pd: “C’è chi fa opposizione dura e pura e chi invece fa un’opposizione gentile e vanno rispettate tutte e due. Non siamo contro gli alleati ma per denunciare un’anomalia che si trova nel Paese”. La gente, avverte Di Pietro, “non guarda alle sigle ma ai risultati”.

“Ci dicono che non dobbiamo manifestare. Ci sono alcuni, anche di altri partiti che ci chiedono perché la piazza. Ma se non manifestiamo ora quando dobbiamo farlo? E dove dobbiamo farlo se non a piazza Navona dove c’è stato il primo atto di democrazia?”.

L’ex pm difende la scelta di scendere in piazza oggi e il 25 ottobre, in occasione della manifestazione organizzata dal Pd (“Io ci sarò con il Pd”). “Noi siamo qui – spiega – non solo per protestare contro il lodo Alfano. Qui c’è l’Italia che non si arrende e non vuole rassegnarsi”.

E sul tema giustizia dice: “Il lodo Alfano è criminale sul piano dei risultati, non tanto per quello che può succedere oggi ma un domani”. Il suo è un attacco a 360 gradi: “Si sta avvicinando una dittatura dolce e noi dobbiamo fare fronte comune. Questa è l’occasione per una riflessione profonda su un’alternativa possibile. E noi siamo un’alternativa positiva, prima che sia troppo tardi”.

“Voglio salutare gli altri partiti che in altre piazze stanno raccogliendo le firme per i referendum e anche loro stanno raccontando la cattiva gestione di questo governo. In materia di giustizia, tutti coloro che esprimono opinioni contro il pensiero unico vengono isolati. Ogni magistrato che prende delle decisioni giudiziarie contro il pensiero unico viene considerato un avversario, un nemico”.

E ancora: “Abbiamo un Parlamento di dipendenti e quindi non è un Parlamento democratico. Non mi farò prendere in giro da te che sei un furbacchione!”, dice Di Pietro riferendosi al Cavaliere. “Da qui l’invito a “raccogliere piano piano tutti insieme le firme contro il lodo Alfano. Non c’è altro sistema, è l’unico modo democratico. E il 25 saremo anche noi con il Pd a manifestare – ribadisce – prima di tutto perché vogliamo ricordare ai Democratici che si tratta di una manifestazione contro questo governo. Noi vogliamo far sapere ai cittadini che se non facciamo ora questa lotta contro il lodo Alfano, nei prossimi giorni ci sarà il cosiddetto lodo Consolo. Se non li fermiamo prima – avverte – tra poco non li fermiamo più“.

Dopo il suo intervento, il leader dell’Italia dei Valori ha fatto un giro tra i nei 27 gazebo allestiti sotto il palco dove si stanno raccogliendo le firme per il quesito. L’ex pm è soddisfatto per il numero delle persone che hanno partecipato all’iniziativa: “Solo fino alle 16 abbiamo raccolto 30 mila firme. Oggi a piazza Navona siamo di più dell’altra volta”. Al suo fianco c’è Silvana Mura: “Noi pensiamo di poter raggiungere in tutta Italia 250 mila firme solo nella giornata di oggi”. Di Pietro è quindi andato ad accogliere sotto il palco Dario Fo e Franca Rame.

E un affondo è arrivato dal premio Nobel contro il lodo Alfano. “E’ una legge incivile, una legge imposta, fuori dalla Costituzione. Ce le ha tutte, insomma. In una nazione civile non sarebbe mai stata accettata”. In piazza Navona, dove si sta concludendo la manifestazione dell’Idv, arriva anche Dario Fo che prima di prendere la parola sul palco si ferma a scambiare alcune battute con i giornalisti. Il premio Nobel non usa mezzi termini per criticare il lodo Alfano e se la prende anche con il Quirinale: “Nessun presidente della Repubblica avrebbe firmato questo decreto“.

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