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Sostegno» 250 docenti sono in attesa

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La notizia di avere ottenuto 46 nuovi posti di sostegno ha senz’altro ridato speranze ai docenti precari rimasti senza lavoro a causa dei tagli. Ovviamente, 46 posti sono senz’altro pochi dal momento che i docenti di sostegno rimasti «a spasso» sono circa 250. C’è da dire, però, come del resto ci ha assicurato il provveditore agli studi Raffaele Zanoli, che vi sono concrete speranze che arrivino altri posti dal ministero. Infatti, le 46 cattedre già pervenute sono scaturite dal monitoraggio di tutte le scuole della Sicilia, fatto direttamente dal direttore generale, per cui si tratta di posti residuati.

Quelli invece che assegnerà il Ministero, su interessamento dei politici siciliani (come i rappresentanti del Mpa di cui riferiamo a fianco n.d.r.) delle autorità scolastiche siciliane, delle organizzazioni sindacali della scuola, giungeranno a seguito delle richieste di 460 posti inoltrate tempo addietro dal direttore dell’ufficio scolastico regionale per dare risposte concrete alle famiglie degli alunni diversamente abili le cui certificazioni delle diagnosi funzionali erano state acquisite dalle scuole.

Entro la prossima settimana, l’ex provveditorato provvederà a ripartire detti posti tra i vari ordini di scuola, successivamente, procederà a convocare i docenti di sostegno rimasti senza posto. Come si potrà notare, dopo le tante riunioni sindacali, dopo gli interventi consistenti da parte dei politici dovremmo essere alle ultime battute, l’unica incertezza deriva, come si è detto, dal numero dei posti che verranno da Roma, sperando sempre che i circa 250 docenti precari rimasti a spasso possano ritornare a lavorare. Se il problema potrebbe essere, sia pure parzialmente, risolto con l’arrivo di altri posti, la situazione non è per nulla chiara a causa dei tagli predisposti dal Ministro Gelmini.

Infatti, la ’scure’ potrebbe causare in Sicilia il ’taglio’ di altri 15.000 posti nel prossimo triennio, di questi almeno 3550 interesseranno le scuole della provincia di Catania. Consequenzialmente, si avranno sempre classi affollate, con 30 alunni, didattica in difficoltà, aumento di abbandoni e dispersione, riduzione della qualità dell’offerta formativa. Oltre che un aumento del precariato.

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)

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