6.10.2008- Ansa – Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito, intervenendo alla ripresa della seduta della Camera, ha posto la fiducia sul maxi emendamento al decreto legge Gelmini sulla scuola. Il voto di fiducia comincera’ alla Camera domani alle 19. Alle 18 sono previste le dichiarazioni di voto. E’ quanto ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
“Il voto di fiducia sta emergendo sempre con maggior forza di fronte all’impossibilità di avere una data certa per l’approvazione dei disegni di legge in questo ramo del parlamento”. Lo ha detto Elio Vito, annunciando il voto di fiducia in Aula alla Camera. “Il governo – ha aggiunto il ministro per i Rapporti con il parlamento – sarebbe interessato ad un confronto parlamentare pieno, ma l’impossibilità di tempi certi lo preclude”. Vito si è rivolto alle opposizioni per raccomandare la richiesta di fiducia come “un’occasione per una riflessione seria sul ruolo della Camera”. “Mi piacerebbe – ha concluso – che questa richiesta di riflessione fosse accolta da tutti e non come una lesione delle prerogative della minoranza”.
SERENI, VOTO FIDUCIA PER TAGLIARE 8 MILIARDI – “Il governo non prova un po’ di vergogna o almeno un po’ di imbarazzo nel chiedere il voto di fiducia su un provvedimento il cui unico fine certo è quello di tagliare otto miliardi di euro alla scuola italiana?”. Così Marina Sereni, vicepresidente dei deputati Pd dopo l’annuncio della fiducia sul decreto Gelmini. “Parlano di opposizione sfascista – aggiunge – e, mentre affollano i talk show, sfuggono il dibattito in Parlamento. Se, anche parzialmente, avessero ascoltato i nostri argomenti, avrebbero capito che il Partito Democratico vuole una scuola più moderna, più efficiente, più utile alla crescita del Paese, in grado di preparare meglio i nostri ragazzi”. “Ma, evidentemente, dietro la scelta della fiducia – conclude – non c’é soltanto il disprezzo per le regole, ma anche una sostanziale diffidenza del governo nella propria maggioranza, che, pur protetta dalla forza dei numeri, ha paura di non reggere il confronto parlamentare e andare sotto nel voto sui nostri emendamenti”.
E’ LA SESTA VOLTA CHE IL GOVERNO RICORRE AL VOTO DI FIDUCIA
La fiducia sul maxi-emendamento al decreto Gelmini sulla scuola, che il governo ha posto stasera alla Camera, sarà la sesta per il Berlusconi IV a cinque mesi dal giuramento, avvenuto l’8 maggio. Le cinque precedenti fiducie (quattro chieste alla Camera e una al Senato), sono state incassate dall’esecutivo il 25 giugno sul decreto fiscale (che conteneva le misure sull’abolizione dell’Ici sulla prima casa e per la defiscalizzazione degli straordinari), il 15 luglio sul decreto sicurezza, il 21 luglio e l’1 e il 5 agosto sempre sul decreto manovra. In più ci sono state le due fiducie ‘politiche’ ottenute al momento della formazione del governo da Camera e Senato.
Nella legislatura precedente, il governo Prodi aveva fatto ricorso 27 volte (14 alla Camera e 13 al Senato) a voti di fiducia su singoli provvedimenti. Nella legislatura ancora precedente, l’esecutivo Berlusconi II aveva totalizzato 29 voti di fiducia in tre anni e 10 mesi, ai quali vanno aggiunte le 21 fiducie del terzo governo del Cavaliere, nei suoi nove mesi e mezzo di vita. Ecco il quadro dei voti di fiducia di questa legislatura, con i relativi risultati. Camera 25/6/2008 decreto fiscale 326 sì, 260 no, 3 astenuti Camera 15/7/2008 decreto sicurezza 322 sì, 267 no, 8 astenuti Camera 21/7/2008 decreto manovra 323 sì, 253 no Senato 1/8/2008 decreto manovra 170 sì, 129 no, 3 astenuti Camera 5/8/2008 decreto manovra 312 sì, 239 no Camera 7/10/2008 decreto scuola