Contro il ricorso al voto dell’aula si allarga la contestazione: i sindacati convergono verso lo sciopero generale e in contemporanea alla discussione sugli emendamenti sulla piazza si svolgerà un sit-in a Montecitorio. Si muove anche il Codacons: invia a Berlusconi 90 mila cartoline e se passa il decreto pubblicarà i nomi dei parlamentari che lo hanno approvato.
L’iter per la conversione in legge del decreto 137 entra nel vivo. E la contestazione si fa sempre più massiccia: mentre i sindacati sembrano convergere verso lo sciopero generale (probabilmente il 31 ottobre, quando però i ‘giochi’ saranno fatti), lunedì 6 ottobre, in corrispondenza della ripresa a Montecitorio della discussione sugli emendamenti al dl, sulla piazza si terrà un sit-in di protesta per chiederne il ritiro: ad organizzare la contestazione ‘Salva la scuola’ saranno i coordinamenti, in prevalenza romani, di insegnanti, genitori, personale non docente, studenti, movimenti, associazioni ed il Partito democratico del Lazio.
Il sit-in prenderà il via alle 14, un’ora prima della ripresa in aula dell’esame del provvedimento: che secondo alcuni rappresentanti dell’opposizione è destinato al voto di fiducia. La conferma è arrivata da esponenti della maggioranza e anche dall’ufficio di presidenza della commissione che ha già organizzato i lavori della settimana proprio sulla base della ipotesi del ricorso al voto dell’aula di Montecitorio.
Intanto, anche le associazioni dei consumatori si scagliano contro la conversione in legge del dl: a farlo con maggiore convinzione è il Codacons, che rivolgendosi ai politici chiamati a votarla adotta delle modalità decisamente originali le modalità per convincerli. Prima l’associazione chiede “uno scatto d’orgoglio”, poi minaccia che se il decreto verrà approvato “pubblicherà i nomi dei parlamentari che permetteranno che il decreto Gelmini diventi legge”. Per rendere ancora più eclatante la protesta contro il decreto il Codacons invierà al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ben 90 mila cartoline: “tante quanti i tagli degli insegnati” la scritta-invito “Presidente ascolta il popolo”.