emendamento alla Finanziaria si inserisca il Parlamento tra gli enti inutili da eliminare”
Roma – Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, si oppone al continuo uso dei decreti. All’indomani delle dichiarazioni del presidente del Consiglio sull’intenzione di servirsi della decretazione d’urgenza, Fini annuncia l’intento di mettere un freno alle normative annunciate dal premier.
“Fino a quando la costituzione è quella su cui non solo il presidente ha giurato ma che tutti dobbiamo rispettare – dichiara – il rapporto fra governo e Parlamento è indicato e regolato dalla Costituzione e credo che nessuno possa pensare di comportarsi in modo diverso rispetto a quanto essa prevede”.
Annuncia però l’intenzione di “convocare quanto prima l’ufficio di presidenza per porre unicamente questi aspetti all’ordine del giorno, anche riprendendo le ipotesi di parziale modifica del regolamento che potrebbero garantire che quell’equilibrio fra efficienza delle istituzioni e centralità delle istituzioni parlamentari, finchè la Costituzione non sarà modificata, venga non soltanto declamato ma garantito con i fatti”.
Contro le dichiarazioni del premier sull’aumento del ricorso ai decreti interviene anche Pier Ferdinando Casini: “Berlusconi ha detto che la decretazione d’urgenza deve diventare lo strumento ordinario”. Occorre “fare un punto politico istituzionale nel Paese. La decretazione d’urgenza è stata applicata come non mai a inizio legislatura, con il voto di fiducia che ha espropriato la discussione parlamentare…Il rischio è che con un emendamento alla Finanziaria si inserisca il Parlamento tra gli enti inutili da eliminare’.