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La raccolta di firme contro la riforma, ALL’elementare «Boccaccio» di Firenza, con i diari dei bambini

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Finora, infatti, comunicazioni di questo tipo tra scuola e genitori erano limitate ad eventi “istituzionali” come avvisi di gite o scioperi .
Questo il testo della comunicazione: «Domani pomeriggio sarà visibile presso la custode (all’ingresso della scuola) un documento che richiede il ritiro del decreto Gel mini.
In caso di condivisione si prega di apporre la firma: sarà inviato al ministero dell’Istruzione».
E puntualmente ieri pomeriggio, fino a pochi minuti prima dell’uscita dei bambini, le porte della «Boccaccio» erano aperte per accogliere i genitori: sulla scrivania della custode diversi moduli per la raccolta di firma, e volantini contro la riforma Gelmini.
Gli stessi che affissi con dello scotch – facevano mostra di sé sulla vetrata d’ingresso dell’istituto.
Entriamo, e la custode ci chiede se vogliamo firmare anche noi la petizione.
Appena ci presentiamo come giornalisti e chiediamo di parlare con la dirigente, veniamo invitati a uscire e tornare l’indomani.
Nel frattempo, però, la raccolta firme a scuola continua.
Su un muro laterale c’è un grosso disegno: sembra disegnato da bambini, con i pastelli, ed è un autentico messaggio politico contro la riforma.
E una margherita divisa in due: da un lato, con il fiore che sorride colorato di verde, petali che parlano di «accoglienza, integrazione, pluralità, crescita, progetti, parità di diritti» e così via.
Dall’altro, su sfondo grigio e con il fiore triste, petali che parlano di «voti, grembiule, maestro unico».
Dulcis in fundo, in alto, la scritta «Con i tagli del governo di destra diventerà così».
Dall’altra parte, un cartello paventa per il settembre 2009 la fine del tempo pieno.
All’esterno, tra decine di genitori che aspettano l’uscita dei bambini, girano altri moduli. Ma se fuori dalla scuola ogni protesta è legittima, all’interno il discorso cambia radicalmente.
Lo conferma l’Ufficio scolastico provinciale, che ricorda come «non esista una norma specifica per la scuola in materia di proteste, ma per essa vale quella dei pubblici uffici.
Cioè che le proteste, di qualunque genere, devono restare fuori.
Fossi nel dirigente scolastico – continuano dall’ex provveditorato – eviterei di prendere posizioni: la scuola dev’essere un luogo neutrale. Se ciò che mi racconta è vero – concludono dall’Ufficio provinciale – il dirigente scolastico potrà rispondere delle conseguenze dell’aver autorizzato una protesta con raccolta di firme all’interno della scuola».
Per il momento, però, non sono previste contro iniziative da parte di quei genitori che non condivide i modi della protesta anti Gelmini e (‘«invasione» della scuola in quanto luogo apolitico.
A quanto pare, non dovrebbe essere un caso isolato: ci sono al tre scuole – sia in centro che in periferia – dove volantini e cartelli di protesta sono stati affissi in sala professori, e lì sono rimasti prima di essere rimossi da qualche docente «contro corrente».

dal sito di TUTTOSCUOLA

Firme contro il decreto Gelmini pubblicizzate sui diari dei bambini, è polemica

Fa discutere la notizia riportata oggi da “Il Giornale della Toscana”, secondo la quale una raccolta di firme contro la riforma Gelmini sarebbe stata “pubblicizzata” in una classe della scuola elementare Boccaccio di Firenze, facendo scrivere agli alunni un avviso sul proprio diario da far leggere ai genitori.
Il fatto è stato segnalato da alcuni genitori per niente contenti dell’iniziativa.
Il testo della comunicazione finita sui diari dei bambini informava i genitori che, dal giorno successivo all’avviso, sarebbe stato visibile presso la custode della scuola un documento da inviare al ministro, che richiedeva il ritiro del decreto Gelmini, da firmare in caso di condivisione.
La polemica deriva dal fatto che è perfettamente legittimo esprimere il proprio dissenso contro una riforma se la si giudica sbagliata, ma fuori della scuola e senza alcun coinvolgimento degli alunni. Maggiori dubbi suscita l’allestimento di banchetti di raccolta firme all’interno delle mura scolastiche, per di più pubblicizzati attraverso “note” scritte sul diario.
La dirigente scolastica della scuola Boccaccio si è detta “avvelenata” per l’iniziativa, e ha annunciato di stare già prendendo provvedimenti. Fatto è che la notizia è saltata subito agli occhi di esponenti della politica nazionale e locale, che stanno rilasciando dichiarazioni infuocate.
È il caso del senatore di An-Pdl Achille Totaro, che ha commentato: “È una propaganda vergognosa, finalizzata alla strumentalizzazione dei piccoli alunni.
Presenterò un’interrogazione parlamentare al ministro affinché i responsabili vengano allontanati dal proprio impiego e un esposto alla procura della Repubblica affinché sia valutato se consistano reati nei confronti dei minori da parte dei maestri.
È auspicabile quindi un intervento immediato da parte del Governo e dell’autorità giudiziaria per porre fine ad una situazione vergognosa e indecorosa che a Firenze si verifica frequentemente”.
Sulla stessa linea, di richiesta di licenziamento per le maestre colpevoli del comportamento scorretto, è Giovanni Donzelli, presidente nazionale di Azione universitaria e consigliere comunale fiorentino di An:”La protesta sindacale e politica è un diritto inviolabile e sacrosanto, anche se immotivato e fazioso come in questo caso, ma non deve coinvolgere in alcun modo i bambini.
Maestre che coinvolgono gli alunni nelle proprie proteste vengono meno al ruolo educativo, non possono quindi continuare a rimanere in cattedra.
E’ necessario punire le maestre anche con la sospensione e nel caso in cui dimostrassero di voler strumentalmente continuare a coinvolgere i bambini nelle proteste politiche, pensare anche al licenziamento.
I bambini alle elementari pendono letteralmente dalle labbra della propria maestra, non hanno gli strumenti per discernere tra un opinione e un insegnamento. Prendono per verità assoluta ciò che gli viene dettato da chi siede dietro la cattedra.
Abusare della fragilità dei bambini per coinvolgerli in proteste politiche e sindacali è una scorrettezza gravissima”.

da aetnanet

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