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Galvagno (Pd): in Sicilia rischiano di chiudere 500 istituti

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I provvedimenti del governo nazionale riportano la scuola indietro di dieci anni. L’unico criterio che c’e’ dietro la riforma e’ quello economico-finanziario, con la previsione di tagli indiscriminati che avrebbero effetti devastanti: in Sicilia, infatti, oltre 500 istituti rischiano di chiudere”.

Lo dice Elio Galvagno, deputato regionale siciliano del Partito democratico, che alla riapertura dell’anno scolastico lancia l’allarme sugli effetti disastrosi che la riforma Gelmini produrrebbe sulla scuola, in particolare in Sicilia. La regione, tra l’altro, risulterebbe “particolarmente penalizzata” dall’ipotesi di accorpamento delle scuole con numero di alunni inferiore a 500.

 

 

“Circa 1.080 piccoli Comuni – spiega il parlamentare del Pd – verrebbero completamente privati della presenza di una scuola, e la Sicilia sarebbe una delle regioni maggiormente penalizzate, con 506 scuole sottodimensionate e, quindi, a rischio chiusura. Nonostante le rassicurazioni del Governo – aggiunge Galvagno – non c’e’ alcuna possibilita’ di mantenere gli standard attuali. La manovra d’estate, tra l’altro, opera tagli pesantissimi anche sui bilanci degli enti locali -conclude-, determinando gravi ricadute sull’edilizia scolastica e sul diritto allo studio, con prevedibili aumenti delle tariffe di servizi fondamentali come le scuole dell’infanzia, il trasporto scolastico e le mense”.

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