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BERLUSCONI: NESSUNA COLLABORAZIONE CON VELTRONI E CON IL PD

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  17.9.2008– Impossibile collaborare con Walter Veltroni e il Pd, avanti sulla strada del Pdl e delle riforme, a partire dalla legge elettorale che preveda lo sbarramento al 5% e nessuna preferenza. Silvio Berlusconi interviene per circa mezz’ora al comitato costituente del Popolo delle libertà, al Tempio di Adriano a Roma, e pronuncia un discorso di netta chiusura a ogni ipotesi di collaborazione con l’opposizione. Il Governo, mai come oggi, è “apprezzato”, ha realizzato il record “nella storia d’Italia e della democrazia” toccando quota 63,7%. Il Pdl, dal canto suo, non deve fermarsi “al 42%, ma recuperare coloro che non si riconoscono in questa sinistra che ha profondamente deluso gli italiani”. A partire dal suo leader, che “aveva cominciato bene” ma “nei fatti” si è dimostrato “del tutto inesistente”, perché i democratici “hanno scelto la stessa linea e i vecchi vizi della loro provenienza storica”. Quindi Berlusconi chiude la porta in faccia al segretario del Pd: “Dimentichiamo ogni speranza di poter collaborare con loro, dovrà passare ancora un’altra generazione”. Il Pdl invece, come dice il reggente di An Ignazio La Russa, è stato “benedetto” dalle urne e deve andare avanti, magari passando presto dal “tendenziale bipolarismo al bipartitismo”, gli fa eco Denis Verdini, coordinatore azzurro. In platea applaudono Maurizio Gasparri e Italo Bocchino, Fabrizio Cicchitto e Gaetano Quagliariello. L’impresa “storica” di costruire il Pdl, dice il Cavaliere, è quella di dar vita a “una forza politica aperta che possa riferire a tutti gli elettori attraverso siti internet, sedi locali, circoli che manterremo vivi. Possiamo essere il partito degli elettori e degli eletti. Avremo resistenze ma c’è lavoro, spazio e gloria per tutti”. La legge elettorale è il primo banco di prova. Sbarramento al 5% e no alle preferenze, questa è la linea del premier, che invita tutti a dedicarsi alla politica “del fare”, bandendo il “chiacchiericcio” e limitando le “interviste: parlate con le conferenze stampa nei ministeri”, esorta il premier.APCOM

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