Per difendere disperatamente scelte di sostanziale destrutturazione e smantellamento del sistema statale di istruzione – mascherate come innovative e progressiste (vedi ritorno al “maestro unico”), ma che rispondono esclusivamente ed impropriamente a esigenze di cassa – il Ministro si scaglia indiscriminatamente contro la scuola, gli insegnanti, i sindacati, i passati governi e i precedenti ministri, tutti colpevoli, in concorso, di aver “rubato il futuro ad intere generazioni di ragazzi”.
Riteniamo che la nostra scuola meriti più rispetto e considerazione per il ruolo svolto e per l’insostituibile contributo alla crescita culturale e civile del Paese e al suo sviluppo economico.
Solo chi non la conosce può arrogarsi giudizi così pesanti e considerarla uno “stipendificio” ed un “ammortizzatore sociale”.
Gli stipendi anche se modesti non sono mai stati regalati agli insegnanti.
Gli insegnanti non sono mai stati parassiti a spese della collettività.
Saranno, purtroppo, i provvedimenti del Governo in via di adozione ad “assicurare” meno scuola, meno insegnanti, meno fondi, meno sedi scolastiche, meno classi, meno ore e meno programmi che toglieranno ai nostri giovani finanche la speranza del futuro.
Roma, 8 settembre 2008
Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola