Un segno nero di lutto, «per dimostrare la nostra indignazione per la morte della scuola pubblica». L’anno scolastico 2008/2009 inizia oggi all’insegna della protesta, a Rapallo: Giuliana Pellini (Rsu Cgil) ha invitato infatti i colleghi e le colleghe del Circolo Didattico di Rapallo ad aderire alla campagna di sensibilizzazione che l’Associazione Proteo Fare Sapere sta promuovendo nelle scuole mostrando- con una fascia, un nastro al braccio, un segno- la protesta. «Il decreto legge 137/08 all’articolo 4 prevede la costituzione di classi a 24 ore affidate a un unico insegnante: è il ritorno del maestro unico che riporta indietro la scuola di oltre 20 anni- spiega Pellini- con questa manovra, dettata puramente da questioni di bilancio e senza nessuna valenza pedagogica, il Governo e il suo Ministro stanno distruggendo la scuola elementare pubblica, proprio mentre tutti gli indicatori internazionali la indicano come una tra le più qualificate al mondo. Il maestro unico e tuttologo dovrà insegnare tutte le discipline, mentre l’odierna complessità delle conoscenze presuppone una specifica preparazione disciplinare. Si tornerà a una didattica non rispettosa dei tempi di apprendimento degli alunni e delle alunne e il maestro unico priverà i bambini e le bambine dell’opportunità di confrontarsi con più figure. Con una scuola di 24 ore, poi, scompariranno le ore di compresenza e quindi la possibilità di dedicare tempo agli alunni in difficoltà nell’apprendimento o di predisporre percorsi di arricchimento dell’offerta formativa. Sarà più difficile curare l’integrazione degli alunni stranieri e dei diversamente abili e quasi impossibile effettuare uscite didattiche sul territorio».
I disagi saranno enormi, secondo Pellini, non solo per il percorso formativo degli alunni ma anche per le famiglie. «A Rapallo tutte le scuole funzionano con moduli a 2 o 3 rientri pomeridiani per un totale di 30-33 ore settimanali e funziona anche una sezione di tempo pieno. Proprio il tempo pieno e i moduli hanno, in questi anni, proposto un’ offerta formativa di qualità alle famiglie della città. Tutto ciò non sarà più possibile, grazie al Ministro Gelmini».
La protesta, conclude Giuliana Pellini, è un modo per sensibilizzare e informare le famiglie: «I media parlano poco di scuola e quando ne parlano è per evidenziare solo le negatività, come il bullismo. In questo momento il Governo sta cercando il consenso nel Paese parlando di voti, grembiulini, severità: molto fumo per nascondere la realtà, che è quella di distruggere la scuola pubblica».