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L’agonia senza fine di Alitalia. Voli garantiti solo fino a domani, sta finendo il carburante per gli aerei. Lunedì la cassa integrazione. Ma Berlusconi continua a dire: “Ci penso io”

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  Il commissario straordinario di Alitalia Augusto Fantozzi ha detto ai sindacati che lunedì aprirà la procedura di Cassa integrazione straordinaria (Cigs) per il personale di volo dei 34 aerei che sono gia’ a terra. Il commissario straordinario di Alitalia ha continuato: “Fino a domani abbiamo i voli garantiti, da lunedì no. Non ci riforniscono di carburante”. “La mobilità per tutti ci sarà quando non ci sarà più niente da fare” ha spiegato Fantozzi ai sindacati.

 

Questa comunicazione ha fatto saltare dalla poltrona Berlusconi, che si trovava a Bari. “Non è vero che il governo chiude la trattativa”, ha subito spiegato il Premier ai giornalisti dell’Ansa, mettendo le mani avanti. “L’Esecutivo è sempre disponibile con i suoi ministri, e oggi anche con il presidente del Consiglio, per dare tutto il supporto possibile per giungere all’unica soluzione possibile per evitare il fallimento della compagnia”.

“Questa situazione mi preoccupa moltissimo – ha aggiunto -, non riesco a capire cosa succede e perché ci sia questo atteggiamento suicida, ci sono motivazioni politiche che non hanno nulla a che fare con le richieste dei lavoratori. Oggi mi incontro con il sottosegretario Letta per dare il contributo alla soluzione del problema”.

 

Traduciamo le parole del Presidente del Consiglio: io non ne so niente di quello che stanno combinando, di sicuro si è arrivati a questo punto perché la sinistra attraverso i sindacati ci ha messo lo zampino per fare fallire tutto, ma ora intervengo io personalmente e vedrete che tutto si aggiusta.

Berlusconi prepara una giustificazione al fallimento del suo piano, non c’è dubbio. Ma basta guardare i telegiornali, ascoltare la radio e vedere le migliaia di dipendenti Alitalia che si agitano ovunque negli aeroporti, per capire come stanno le cose. S’illudevano che il ricatto funzionasse e che avendo la corda al collo il personale preferisse non morire piuttosto che sottostare al diktat dell’ultima ora.

Invece, come capita assai spesso, fra un ricatto ben confezionato, anche platealmente, e un futuro assai incerto, la gente dice no.

 

L’irresponsabilità con cui l’intera vicenda è stata condotta, la sua strumentalizzazione politica, che ha avuto il suo battesimo in piena campagna elettorale, l’accumularsi intollerabile di privilegi, mandano sul banco degli imputati un sacco di gente, dai sindacati al Presidente del Consiglio attuale, che con la sua cordata di patrioti ha semplificato una vicenda assai complessa. Invece che affrontare i problemi con senso di responsabilità ci si è affidati ai proclami, agli slogan, alle battute, alle prediche.

 

Ora è diventato tutto incontrollabile. Le parti cercheranno di rimbalzarsi le responsabilità e potremmo arrivare al punto di vedere gli aerei dell’Alitalia fermi negli aeroporti per mancanza di carburante pochi giorni dopo avere speso un sacco di soldi per mantenere in vita la Compagnia di bandiera.

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