““E’ doveroso dire che, se non è in discussione la buonafede,
da siciliaInformazioninon si può equiparare chi stava da una parte e combatteva per una causa giusta di uguaglianza e libertà e chi, fatta salva la buonafede, stava dalla parte sbagliata”. Così il presidente della Camera, Gianfranco Fini, prende posizione dopo le polemiche scatenate dal ministro Ignazio La Russa e dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, su Salò e sulle leggi razziali.
“Chi è democratico cioé si riconosce nei valori della libertà, dell’uguaglianza e della giustizia sociale è antifascista, ma non tutti gli antifascisti in Italia erano democratici”, dice Fini dal palco della festa dei giovani di An.
“Sono convinto non da oggi – spiega Fini – che la destra italiana debba senza ambiguità e reticenze dire che si riconosce in alcuni valori certamente presenti nella Costituzione: la libertà, l’uguaglianza e la giustizia sociale. Valori che hanno guidato e ancora guidano il cammino della destra e che sono valori di ogni democrazia e che a pieno titolo sono antifascisti”.
Se quindi, spiega il presidente della Camera, che invita a “ripartire dalle tesi di Fiuggi”, la destra italiana “ha la lucidità e la determinazione di ribadire che si riconosce in questi valori che sono nel pantheon dell’antifascismo, ecco se lo fa rende più agevole un’operazione culturale di ripristino di una verità qualche volta negata”. Se i valori democratici sono antifascisti è anche vero che “non tutti gli antifascisti erano democratici perché chi aveva come modello l’Urss di Stalin era a pieno titolo antifascista ma non a pieno titolo un democratico”.