FIUGGI (FROSINONE) – Pace fatta con Umberto Bossi e mano tesa ai sindacati convocati a viale Trastevere (intorno al 20 settembre) per avviare il confronto sul piano programmatico per la scuola. Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, è intervenuta alla 7/ma conferenza di organizzazione della Uil Scuola, ospitata nel Teatro delle Fonti a Fiuggi, dopo aver incassato con soddisfazione il dietrofront del ministro delle Riforme sul maestro unico: l’altro ieri lo aveva sconfessato sonoramente, creando qualche imbarazzo nella compagine governativa, stamani ha ritrattato. “Ho apprezzato le parole del ministro Bossi. Lo andrò a trovare e la prossima volta – ha detto Mariastella Gelmini – lo chiamerò personalmente perché a volte le sintesi giornalistiche creano fraintendimenti”. Insomma, incidente chiuso.
Nessun ripensamento invece da parte dell’opposizione che oggi, anzi, per bocca del segretario del Pd ha annunciato una dura opposizione alla politica scolastica del governo improntata – ha osservato Walter Veltroni – “a una improvvisazione totale con conseguenze drammatiche”. E allora mobilitazione dal 26 al 29 settembre in tutta Italia e una scuola-day per accendere i riflettori sui problemi del settore. “La politica scolastica disegnata dal governo – afferma il leader del Pd – è solo una conseguenza dei tagli. Non c’e un’ispirazione strategica né una visione educativa e si tratta di interventi che avranno conseguenze drammatiche la sostanziale conclusione del tempo pieno e la chiusura di scuole nei piccoli comuni, nelle isole minori e nelle comunità montane con un aumento dei costi per gli Enti locali e un aumento dell’abbandono scolastico”.
Dal palco del convegno Uil il ministro Gelmini ha rinnovato la sua disponibilità al confronto invitando tutti ad avere senso di responsabilità. “Qualcuno dice che sarà un autunno caldo, alcuni sindacati hanno proclamato scioperi e altri ancora minacciano di occupare le scuole. Mi chiedo – ha affermato il ministro – se la contrapposizione tra sindacato e governo possa portare a un miglioramento della scuola. Francamente non credo”. Dalla Uil è arrivata un’apertura di credito. “Ci apprestiamo a discutere le politiche scolastiche con spirito costruttivo – ha assicurato il segretario generale della confederazione Luigi Angeletti – pur aggiungendo che “se sul serio si vuole migliorare la qualità dell’insegnamento bisogna remunerare meglio i professori”.
Anche il segretario generale della categoria, Massimo Di Menna, si è detto disponibile al confronto, ma – ha ammonito – non si perda ancora tempo per il rinnovo del contratto: “Il ministro Tremonti ci deve mettere i soldi perché è vergognoso che nel nostro Paese gli stipendi si siano ridotti di un quinto dal ’99 ad oggi”. Sindacati e governo dunque si parleranno ma il ministro Gelmini non sembra disposta a recedere dai suoi propositi: “Bisogna razionalizzare, cambiare le modalità di spesa se si vuole premiare il merito, investire nell’innovazione e nell’edilizia scolastica. Non è possibile moltiplicare le risorse tout court. Per questo non siamo ancora attrezzati”. Il ministro è consapevole che il cambiamento costa anche in termini di consenso ma – ha detto – “preferisco essere impopolare che antipopolare”. Dal sindacato, al termine dell’intervento, la titolare dell’Istruzione ha ricevuto un libro di De Amicis, “Romanzo di un maestro”: anche questo un modo per rappresentare alla tanto giovane quanto determinata Gelmini il variegato mondo della scuola.