Pronta a scattare la protesta anti-Gelmini. Dal primo giorno di lezione
di Michela Bompani
I lavoratori della scuola, a Genova e in provincia, entreranno in stato d´agitazione dal 15 settembre, giorno d´apertura dell´anno scolastico. Sarà autunno caldo, sicuramente a Genova e in Liguria, così come a livello nazionale: lo hanno dichiarato ieri in una nota durissima le rappresentanze sindacali territoriali del comparto scuola di Cgil, Cisl, Uil e Snals, che annunciano – dopo una riunione congiunta, mercoledì, nell´ufficio scolastico provinciale – mobilitazione compatta contro il decreto Gelmini e la legge Brunetta.
Non solo. Anche i comitati dei genitori sono sul piede di guerra e Matteo Viviano, vicepresidente nazionale e presidente ligure del Cogede avverte: «Stiamo ricostruendo il fronte “anti-Moratti”, siamo contro tutte le decisioni del ministro Gelmini che suonano, innanzitutto, come atti d´imperio, scenderemo in piazza compatti, e aderiremo a qualsiasi iniziativa. Da parte nostra c´è tutta la volontà a impedire che questa scuola sia distrutta». Così anche gli studenti della scuola secondaria. Pietro Novelli, rappresentante degli allievi del liceo scientifico Cassini spiega che dal primo giorno di scuola si organizzeranno assemblee per compattare un coordinamento di protesta contro il ministro. Analogamente, sono in fermento il liceo classico Colombo e il liceo classico Mazzini.
«Indirremo lo stato d´agitazione immediatamente – spiega Paolo Quattrida, Flc-Cgil – perché siamo davanti a una vera e propria riforma della scuola fatta a colpi di decreti. Non vogliamo assistere silenti alla distruzione della scuola».
Così i sindacati, insieme, hanno tracciato la linea: volantinaggio davanti a tutte le scuole di Genova e della provincia (elementari, medie, superiori) il primo giorno di scuola. Gazebo informativi e presidi territoriali disseminati in città. Assemblee in tutte le scuole e una grande riunione pubblica organizzata in un teatro o al Pala Fiumara, perché tutta la società è coinvolta, spiegano i sindacalisti. Sciopero entro ottobre, dei lavoratori della scuola nella provincia.
E ieri, al convegno interregionale sulla scuola organizzato dalla Cisl, a Soviore di Monterosso, il segretario nazionale della Cisl Scuola, Francesco Scrima, ha raccolto l´appello dei sindacati territoriali e preannunciato una mobilitazione nazionale «per salvare la scuola dalla destrutturazione anticostituzionale» delle ultime decisioni legislative.
Nel mirino c´è tutta la linea Gelmini: dal grembiulino al voto in condotta, dal celato ritocco all´obbligo scolastico (resta fino a 16 anni, ma varrebbero, secondo Gelmini, anche le formazioni professionali) al maestro unico, fino all´idea – denunciano i sindacati – della trasformazione del consiglio di circolo a consiglio d´amministrazione.
«Questo del ministro è stato un blitz – non ci sta Dino Castiglione, segretario regionale Cisl Scuola – il decreto è stato voluto dal ministro dell´Economia, con il maestro unico si apre un problema enorme di ordine didattico-pedagogico». «Abbiamo già dimostrato la nostra compattezza con lo sciopero del 3 giugno – aggiunge Corrado Artale, segretario regionale Uil e membro della direzione nazionale – non vogliamo avvallare la dismissione sistematica di questa scuola, dalle elementari alle superiori. E la violazione dei diritti dei lavoratori. Altro che fannulloni. La scuola, fino ad oggi, è andata avanti grazie a chi faceva dieci ore e ne firmava nove. Ci saranno disagi, è ovvio, ma tutti i cittadini devono sostenerci in questa battaglia».
(05 settembre 2008)