fbpx

Tu tagli e io sciopero

1684

 
“Siamo di fronte a un taglio che riscrive la Costituzione: la scuola non è più un diritto, ma una concessione”. Enrico Panini, segretario della Cgil scuola, preannuncia una ripresa d’anno piena di manifestazioni e scioperi, contro il piano Gelmini, o meglio “il piano di Tremonti, che ha commissariato il ministro della Pubblica istruzione”.

Cosa succederà alla riapertura delle scuole?
“È uno tsunami, un taglio senza precedenti, tutto dettato dai numeri di Tremonti. Di fronte a questo, metteremo in campo un calendario di manifestazioni e scioperi”.

Maestro unico, taglio al sostegno, razionalizzazione delle sedi. Cosa vi preoccupa di più?
“Nelle elementari abbiamo vissuto il passaggio dal maestro tuttologo al maestro con specializzazione, è stata un’esperienza positiva. Adesso si torna al passato, senza alcuna giustificazione che non sia di cassa. Non solo: si porta a regime la riforma Moratti, l’orario ‘normale’ sarà di 27 ore, che, tolte le due a settimana di religione, di fatto diventano 25. E si punta a fare del tempo pieno una realtà residuale”.

Ma lo stesso ‘Quaderno bianco’ del vecchio governo faceva emergere una realtà di classi troppo piccole, e scuole sotto il livello minimo fissato di 500 studenti.
“Ci sono interventi di razionalizzazione possibili, ma non certo tali da tagliare 90 mila insegnanti. In realtà il primo e vero effetto sarà, ed è già, quello di fare le pulci al numero di ore a cui ha diritto ciascun ragazzo per il sostegno: già ci sono classi con tre, quattro disabili, contro le regole. E sta aumentando a dismisura, nelle grandi città, il numero degli studenti per classe, fino a 34-35. Inoltre, ogni risparmio proveniente dalla scuola dovrebbe essere reinvestito nella scuola: invece questo non succede. Anzi, si prevede il taglio alle spese ordinarie laddove non si riuscirà a far scendere l’organico”.

(01 settembre 2008)
In questo articolo