A sorpresa ed in controtendenza con i tagli della spesa pubblica il Governo estende ai Vip la possibilità di prendere voli di Stato. Un forte appello al Pdl: limitatevi a volare con…i sondaggi e tagliate i privilegi, per tutti!
di Camillo Giulia
Con un provvedimento assunto alla chetichella, sotto il solleone, sono variate le disposizioni sui voli di Stato, con una normativa a dir poco “incredibile”, oltre che odiosa, da quello stesso Governo Berlusconi che, soprattutto grazie al Ministro Brunetta, ha fatto proprio, nei primi cento giorni di potere, uno dei più forti e rivoluzionari messaggi di rottura culturale e politica in Italia, e cioè che il denaro pubblico non è affatto un “pozzo senza fondo”, ma un comparto che, come ed insieme a tutti gli altri, deve essere gestito con oculatezza, saggezza e concorrere alla crescita del Paese e mai contribuire al suo incolmabile “deficit” .
Alcune norme varate, infatti, nei giorni scorsi da Palazzo Chigi eliminano le restrizioni che (incredibile dictu!) il Governo precedente, quello di Prodi, aveva posto all’utilizzo degli “aerei blu”, dopo la pubblicazione di una foto che aveva inchiodato il Ministro Guardasigilli, Clemente Mastella, mentre scendeva da un Airbus presidenziale in compagnia del figlio Elio, familiari vari e del ministro Francesco Rutelli e si dirigeva su un elicottero di Stato con destinazione il Gran Premio di Formula 1, a Monza.
Con quella foto Prodi iniziò a precipitare fino alla “caduta” fragorosa, in Parlamento, messa in atto con l’uscita dalla coalizione di Governo proprio ad opera dello stesso Mastella e dei suoi seguaci dell’Udeur.
E così il Premier Berlusconi, tanto grintoso e determinato nel risolvere lo scandalo della “munnezza” napoletana, nel ridurre il carico fiscale delle famiglie con l’abolizione dell’ICI sulla prima casa, nel riformare la scuola, nel risanare la Compagnia di bandiera, ha inteso cambiare quelle norme considerate troppo limitative e varate dal suo “nemico” di sempre Romano Prodi, con un provvedimento, a dir poco inopportuno ed opinabile, le regole d’imbarco sui voli di Stato: potranno utilizzare i voli blu anche passeggeri, purchè di…“rango”, anche se estranei alle missioni istituzionali.
L´articolo 5 della nuova normativa apre infatti i portelloni dei voli ‘blu’ nei quali, ora, è consentito, “in via del tutto eccezionale e previa rigorosa valutazione”, l’imbarco di personale estraneo alle delegazioni ufficiali, ma accreditato al seguito su indicazione dell’autorità, in relazione alla natura del viaggio, al “rango” rivestito dalle personalità trasportate, alle esigenze protocollari ed alle consuetudini, anche di carattere internazionale.
Precedentemente, l’uso dei circa 40 aerei blu – di cui fanno parte le Ferrari dei cieli: i velocissimi Piaggio P180 – era riservato ai Ministri, ai Vice ministri ed ai sottosegretari, solo in casi eccezionali, nel caso non fossero stati disponibili voli di linea, né altre modalità di trasporto compatibili con le funzioni di Stato ed istituzionali, ma poi esteso a tutti, dalla Protezione civile alla Forestale, dalla Polizia ai Vigili del fuoco.
Lo stesso “Libero” di Vittorio Feltri – il primo a denunciare lo scandalo dei voli di Stato – ricorda come, nel 2005, gli aerei blu abbiano volato per circa 40 ore al giorno ed il costo complessivo, alla fine di quell’anno, abbia raggiunto – comprendendo la spesa sostenuta per i servizi segreti – la cifra record di…65 milioni di euroni. Dopo il “drastico” intervento prodiano, la spesa calò a 43 milioni nel 2006 ed a 35milioni nel 2007.
E così, con questo allargamento della “Casta con le ali”, il privilegio dei voli blu potrebbe ridiventare un costo molto, ma molto elevato per l’Erario (e quindi per tutti noi!).
Insomma un provvedimento che non metterebbe in discussione, certamente, il buon operato ed i tanti meriti del Governo di centrodestra, ma che costituisce, comunque, un ”vulnus” insopportabile ed inaccettabile, specie se si considera che gli italiani già si trovano (e si troveranno ancor più nei prossimi mesi) in un “cul de sac” economico, soprattutto per l’incremento della bolletta petrolifera, che incide ogni giorno di più sulla spesa delle famiglie, anche per beni di primaria, indifferibile necessità.
Caro Silvio, così non va! Non allargare i privilegi, ma taglia la spesa pubblica in tutti i suoi comparti, comprese ”auto e limousine volanti” di Stato! Continuerai, quel che più conta, a volare sempre più nei consensi e nei sondaggi (attualmente, oltre il 55per cento sta con il Premier, la Lega al 9%, boom di Brunetta, Maroni e Gelmini; ottimo il piazzamento di Di Pietro, a fronte di un crollo del Pd, ben al di sotto del 30per cento…).