30 agosto 2008 – Ufficio stampa Partito Democratico
“Ma quale fine Sessantottismo? governo scardina pilastro Stato sociale”
Dichiarazione della senatrice del Pd Albertina Soliani
“Il ministro Gelmini prima stritola la scuola, poi le mette il grembiule e con il bullismo se la cava a buon mercato. Dopo aver tagliato i docenti ora li deprime nelle loro motivazioni e poi, con il 5 in condotta, pensa di avere tranquillizzato le famiglie”, questo il commento della senatrice del Pd Albertina Soliani sui provvedimenti introdotti dal ministro della Pubblica Istruzione.
“Non è credibile un Governo che sostiene di voler investire sulla scuola dopo che l’ha smantellata nelle sue fondamenta. Trasformare le scuole in fondazioni e privatizzare il diritto all’istruzione – aggiunge Soliani – significa favorire i più ricchi, abbandonare gli istituti italiani in balia delle logiche di mercato, oltretutto dopo averne chiuso i presidi più periferici, in montagna e nei piccoli comuni”.
“La scuola e il suo fondamentale contributo per la costruzione di una società democratica sono già messi a dura prova dagli enormi tagli operati dalla Finanziaria. Ovvio che ora il ministro proponga il maestro unico, vista la considerevole riduzione del personale docente messa in atto con l’unico scopo di fare cassa; per recuperare i fondi necessari al federalismo fiscale che servirà ad accontentare la Lega, deve accontentare la Lega, per stanziare i 50 miliardi di euro dell’Expo 2015 che in gran parte finiranno nelle tasche dei grandi imprenditori, alcuni dei quali oggi chiamati ad assumere responsabilità in Alitalia. Ecco con quali interessi ha oggi a che fare la scuola italiana – conclude la senatrice del PD -, ecco con chi se la dovranno vedere i nostri docenti: Tremonti e Bossi, che hanno bisogno di soldi e perciò colpiscono i più deboli, che temono la libertà dei docenti e quella cultura critica che proprio la scuola contribuisce a far crescere nel nostro Paese”.
“Lo chiamano il sessantottismo, in realtà gli insegnanti italiani degli ultimi quarant’anni hanno cercato, nel solco costituzionale, di fare della scuola un pilastro dello stato sociale, insegnando a tutti, integrando i più deboli, accogliendo i minori immigrati. È questa scuola, della persona, delle relazioni sociali, dell’autonomia che oggi viene colpita. Le viene tolta – conclude Soliani – l’aria necessaria per vivere. E cioè le risorse finanziarie”. da orizzontescuola