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Scuola/ Borghezio: Fannulloni al Sud, palla al piede per il Paese

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“Basta con l’invasione di insegnanti meridionali al Nord” Pensate i siciliani del nord votano Lega  da APCOM

Roma, 30 ago. (Apcom) – La qualità delle scuole e delle università del Sud Italia è decisamente al di sotto della media europea e questo rappresenta una palla al piede per il Paese. E’ l’opinione dell’europarlamentare della Lega Mario Borghezio, che, intervistato dal quotidiano online Affaritaliani.it, osserva: “Che da questo punto di vista ci siano due Italie e due realtà molto diverse è esemplarmente vero. Non significa certo che sia imputabile a uno stato di inferiorità intellettuale; ma fatta questa premessa mi pare molto evidente che il gap ci sia. Per tutta una serie di ragioni, non escluse quelle relative al fannullismo e al burocratismo particolarmente imperanti in quelle regioni, la qualità e il livello tecnico del servizio scolastico offerto in quelle università e scuole è largamente lontano dalle medie europee”. Borghezio apprezza le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, sulla questione: “Questa è una realtà che è sotto gli occhi di tutti ed era ora che qualcuno avesse il coraggio di dirlo con chiarezza. Il fatto che a dirlo sia stato il ministro in carica è molto importante; segno che si comincia a riconoscere l’esistenza di questi problemi e speriamo che si cominci ad affrontarli seriamente, perché che una parte del Paese non abbia un offerta scolastica, universitaria e post-universitaria adeguata rappresenta una palla al piede per lo sviluppo di tutto il Paese”.

L’esponente del Carroccio annuncia quindi la battaglia della Lega per avere al Nord soltanto insegnanti del Nord: “Da tempo sosteniamo che si debba mettere fine a questa sorta di colonialismo che lo stato centralista ha imposto al Nord, facendoci invadere, non solo da insegnanti, ma anche da magistrati, questori e prefetti. E’ una situazione che meriterebbe di essere portata all’attenzione dell’Onu, se dovesse continuare, perché è una situazione tipica da paese coloniale. Per fortuna con le riforme istituzionale si potrà mettere mano anche a questa stortura vergognosa”.

Insegnare il dialetto padano nelle scuole del Nord? “Credo che ci sia una cultura identitaria regionale di uno spessore notevole e che sicuramente si può arricchire il bagaglio culturale e inspessire la formazione dei giovani studenti. Trovo che sia gravissimo il fatto che anche a livello scolastico la cultura della Padania sia stata ostracizzata e che vengano imposti, oltre all’italiano, cultura e modi di parlare e di esprimersi di alcune regioni del Sud e di Roma. Ostracismo che ha sempre riguardato solo e soltanto il Nord”.

Roma, 30 ago. (Apcom) – La qualità delle scuole e delle università del Sud Italia è decisamente al di sotto della media europea e questo rappresenta una palla al piede per il Paese. E’ l’opinione dell’europarlamentare della Lega Mario Borghezio, che, intervistato dal quotidiano online Affaritaliani.it, osserva: “Che da questo punto di vista ci siano due Italie e due realtà molto diverse è esemplarmente vero. Non significa certo che sia imputabile a uno stato di inferiorità intellettuale; ma fatta questa premessa mi pare molto evidente che il gap ci sia. Per tutta una serie di ragioni, non escluse quelle relative al fannullismo e al burocratismo particolarmente imperanti in quelle regioni, la qualità e il livello tecnico del servizio scolastico offerto in quelle università e scuole è largamente lontano dalle medie europee”.

Borghezio apprezza le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, sulla questione: “Questa è una realtà che è sotto gli occhi di tutti ed era ora che qualcuno avesse il coraggio di dirlo con chiarezza. Il fatto che a dirlo sia stato il ministro in carica è molto importante; segno che si comincia a riconoscere l’esistenza di questi problemi e speriamo che si cominci ad affrontarli seriamente, perché che una parte del Paese non abbia un offerta scolastica, universitaria e post-universitaria adeguata rappresenta una palla al piede per lo sviluppo di tutto il Paese”.

L’esponente del Carroccio annuncia quindi la battaglia della Lega per avere al Nord soltanto insegnanti del Nord: “Da tempo sosteniamo che si debba mettere fine a questa sorta di colonialismo che lo stato centralista ha imposto al Nord, facendoci invadere, non solo da insegnanti, ma anche da magistrati, questori e prefetti. E’ una situazione che meriterebbe di essere portata all’attenzione dell’Onu, se dovesse continuare, perché è una situazione tipica da paese coloniale. Per fortuna con le riforme istituzionale si potrà mettere mano anche a questa stortura vergognosa”.

Insegnare il dialetto padano nelle scuole del Nord? “Credo che ci sia una cultura identitaria regionale di uno spessore notevole e che sicuramente si può arricchire il bagaglio culturale e inspessire la formazione dei giovani studenti. Trovo che sia gravissimo il fatto che anche a livello scolastico la cultura della Padania sia stata ostracizzata e che vengano imposti, oltre all’italiano, cultura e modi di parlare e di esprimersi di alcune regioni del Sud e di Roma. Ostracismo che ha sempre riguardato solo e soltanto il Nord”.

 

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