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Voci dalla scuola: DIAMO I VOTI ALLA GELMINI: CONDOTTA 5, PEDAGOGIA 4

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Gelmini: condotta 5, pedagogia 4. I voti di Scrima sulle dichiarazioni del Ministro rese in coda all’odierno Consiglio Ministri

Accogliendo l’invito del Ministro Gelmini, assegniamo alle sue dichiarazioni odierne prima un voto e poi un giudizio esplicativo. Gelmini Mariastella: condotta 5, pedagogia 4.

Sulla condotta: è gravemente scorretto il comportamento di chi esordisce affermando la lodevole intenzione di evitare che la scuola sia sottoposta a continui stravolgimenti di scenario, e nel giro di poche settimane si smentisce platealmente, avviando uno scardinamento del sistema scolastico partendo proprio da quel segmento – la scuola primaria – al quale sono universalmente riconosciute efficacia e qualità.

Sulla pedagogia: l’allieva non solo evidenzia gravi lacune nel proprio bagaglio di conoscenze, ma dimostra anche notevole superficialità nella motivazione delle sue scelte, che appaiono frettolose, improvvisate e fortemente condizionate, se non addirittura imposte, da fattori di natura estranea all’ambito pedagogico.

Scarsamente accreditati in tale ambito, peraltro, risultano essere gli “studiosi” (Tremonti e Bossi) cui l’allieva afferma di essersi affidata per sostenere la sua inadeguata e carente preparazione.

Giudizio complessivo: è ormai chiaro che questo Governo è capace di riservare al sistema formativo pubblico statale soltanto una forsennata politica di tagli, che tenta affannosamente di nobilitare presentandola come presupposto per attivare politiche di innovazione.

In realtà, quello che risalta è proprio l’assoluta mancanza di una visione progettuale seria e rispondente alle reali necessità della scuola e della società.

Colpisce la disinvoltura con la quale si preannuncia la rottamazione, attraverso il ripristino del maestro unico, di una delle più significative esperienze di innovazione e crescita della scuola italiana, frutto di un’approfondita elaborazione culturale e dell’appassionato lavoro di tanti insegnanti.

Così non si cambia la scuola “alle radici”, ma si tagliano le radici della “buona scuola”.

Una “buona scuola” che sicuramente non mancherà di far sentire la propria voce.

Roma, 28 agosto 2008

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola

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