di Anna Maria Sersale il messaggero.it
ROMA (22 agosto) – Bonus, soldi, premi, viaggi, sconti (sui libri) e perfino iscrizioni esentasse. Aumentano gli istituti che premiano gli studenti meritevoli. Non solo celebri licei, come il Visconti di Roma e l’Einstein di Milano, premiano i migliori, i primi della classe. I buoni voti non bastano, lo studio è sacrificio e ai giovani che hanno capito la straordinaria importanza dello studio è giusto dare un riconoscimento. Lo dicono i due presidi dei licei storici che hanno cominciato a mettere mano alle casse per distribuire soldi da spendere per acquistare libri, ticket per il teatro o attività sportive. Novanta euro li dà Roma, duecento Milano. La differenza tra il Nord e il resto d’Italia si vede anche in questo, ma ogni scuola deve fare i conti con il proprio bilancio. Quello che sorprende è che anche in realtà meno favorevoli l’idea di premiare il merito si fa strada. «L’incentivazione all’eccellenza», è diventata la parola d’ordine di Alessandra Rucci, dirigente scolastico del liceo scientifico “Luigi di Savoia di Ancona. Niente denaro, però, né buoni acquisto: le casse della scuola non lo permettono. I piccoli-grandi geni del “Savoia”, in ogni caso, possono ambire a riconoscimenti per i loro risultati scolastici. Lo scorso anno i migliori hanno partecipato al prestigioso progetto hi-tech promosso dal Politecnico di Milano. Tre i ragazzi che, spesati al cento per cento dalla scuola, hanno preso parte a corsi di specializzazione al Politecnico nelle materie d’elezione (fisica, chimica, ingegneria informatica, comunicazione): Giulia Stronati, Claudia Davoli e Davide Leoni, tutti del quarto anno, in virtù degli ottimi profitti scolastici (si sono classificati tra i migliori 200 studenti italiani) e hanno trascorso cinque giorni a Milano, dal 16 al 20 giugno. «La scuola – spiega la preside Rucci – si è accollata le spese per l’intera durata del corso, vitto e alloggio inclusi. E’ il nostro modo per premiare i ragazzi più preparati». Non solo. Ad altri, bravi o comunque volenterosi, è stata data la possibilità di partecipare a seminari itineranti o sono stati dati dei pacchi-dono con libri sulle materie insegnate a scuola.
Negli anni scorsi abbiamo tollerato il demerito fino al punto di mettere in pericolo i livelli base dell’istruzione. Ora c’è un’inversione di rotta e per la prima volta l’Italia che studia riceve dei riconoscimenti. Gli istituti vogliono valorizzare i loro “campioni”. Un tempo c’erano le borse di studio, centellinate col contagocce, talmente poche da lasciare i più a bocca asciutta. Ma ora ci sono gli incentivi. A Pescara sono una trentina i cento e lode della maturità, dodici solo al classico d’Annunzio. I più bravi hanno anche l’onore di essere incorniciati nell’albo delle eccellenze con tanto di foto, cerimonie e attestati. Ma Pescara, come molte altre città, non premia solo i cento e lode, per i quali sono previsti dei fondi ministeriali che qualcuno arricchisce con le donazioni dei privati. Il magistrale “Marconi” dall’anno scorso assegna mille euro ai più bravi. Allo scientifico Da Vinci, invece, sempre a Pescara, ai due migliori di ogni anno va un libretto bancario di 150 euro ciascuno. Ricorre a borse di studio sovvenzionate da contributi privati il preside dell’istituto tecnico e liceo scientifico “Volta” che premia con 500 euro i cento e lode e con un contributo di 150 euro i più meritevoli di ogni classe, dalle prime alle quarte.
Giorgio Maulucci, preside del liceo classico “Dante Alighieri” di Latina sorride commentando il clamore intorno all’iniziativa dei licei romani che hanno aperto le casse per assegnare dei premi in denaro. «Il bonus agli studenti meritevoli? Noi lo diamo già dall’anno scorso, dove sarebbe la novità? Abbiamo già assegnato, nell’ottobre scorso, un premio di cento euro agli studenti che alla maturità hanno ottenuto il massimo dei voti. Un’iniziativa che abbiamo finanziato con le risorse della scuola e che ha raccolto consensi e commenti positivi». Anche altre scuole pontine attiveranno il bonus, tra queste l’istituto professionale per il turismo “Luigi Einaudi”. «Siamo in attesa di ricevere la documentazione completa da parte del ministero – spiega il preside Giorgio Polese – successivamente attiveremo il bonus per gli studenti meritevoli in base ai criteri che saranno stabiliti dal Consiglio d’istituto».
Tante lodevoli iniziative trovano riscontro nelle politiche scolastiche di Londra, New York e da un po’ di tempo anche di Parigi. L’amministrazione della Grande Mela, per esempio, come quella di altre città americane, ha stanziato mezzo milione di dollari per un ambizioso progetto basato proprio sulla retribuzione dei più bravi. L’Italia è in ritardo ma sta cercando di allinearsi. Il merito, per fortuna, è uno dei pochi temi realmente bipartisan e si può sperare che il consenso sia sempre maggiore. Anche perché è urgente puntare alla meritocrazia per il rilancio del Paese.
Ma i veri pionieri dei premi risiedono a Rieti. Perché al tecnico industriale “Rosatelli” l’idea di incoraggiare gli alunni dediti allo studio è nata ben dieci anni fa. Dice il presidente del Consiglio d’istituto dell’Itis reatino, Loreto Santoprete: «Con il dirigente scolastico Sandro Salvati pensammo che sarebbe stato giusto valorizzare le eccellenze. Quando si parla di scuola spesso si fa riferimento a ciò che non va mentre ci sono tanti studenti che si impegnano seriamente e che per questo è giusto che vengano premiati». Non si tratta di bonus in denaro ma di viaggi premio. Funziona così: chi riesce ad ottenere almeno la media dell’otto, durante la prima assemblea d’istituto dell’anno successivo riceve un diploma di merito e gadget dell’istituto. Poi, ad aprile, parte per un viaggio: la meta cambia ogni anno. A fare le valigie sono di solito circa quaranta studenti meritevoli. A Bolzano, invece, la Giunta provinciale ha abolito le tasse scolastiche e stabilito un bonus di 150 euro per ogni studente delle superiori.