Ad abolirla è stato il governo Berlusconi
Roma, 16 ago. (Adnkronos/Ign) – Reintrodurre l’Ici abolita dal governo Berlusconi al fine di assicurare agli enti locali fonti autonome di finanziamento. L’idea, targata Umberto Bossi e e lanciata a Ponte di Legno, irrompe come un ciclone nella tranquillità del clima politico agostano (eccezion fatta per lo scompiglio provocato dagli attacchi di ‘Famiglia Cristiana’) ed è destinata a creare qualche disagio, almeno nel Pdl.
Il ministro delle Riforme, sottolineando che i comuni “hanno bisogno di trovare altri modi per fare i soldi”, rivendica la necessità di “fare l’autonomia finanziaria” perché “attualmente il sistema è centralizzato”, mentre “ogni ente deve essere responsabile di quello che spende, tenendo conto dei soldi che ha e non di quelli che non ha”.
Un’idea, quella leghista, che Roberto Calderoli porterà al tavolo del federalismo fiscale. ”Non sarà una semplice reintroduzione dell’Ici – assicura il ministro per la Semplificazione normativa – ma prevederà la soppressione delle oltre dieci tasse relative alla casa (Stato, Regione, Comune) e la loro sostituzione con un tributo unico, proprio a vantaggio dei comuni”.
Comuni che vedono nelle dichiarazioni di Bossi l’accoglimento della loro ”forte preoccupazione” per una situazione, come quella attuale, afferma Leonardo Domenici, sindaco di Firenze e presidente dell’Anci, in cui non si vedono ”garanzie e certezze circa il reintegro del mancato gettito dell’Ici sulla prima casa e nella quale si torna palesemente a un sistema di trasferimenti erariali e di limitazione della autonomia fiscale e finanziaria delle amministrazioni locali”.
Il problema ora è come conciliare la richiesta del Carroccio con le posizioni del governo e della maggioranza che si presenta a più voci.
Per Osvaldo Napoli, vice presidente dei deputati del Pdl, “si può ragionevolmente ipotizzare la facoltà, per i comuni che abbiano particolari esigenze di bilancio, di imporre una tassa sugli immobili. Ma questa deve essere decisa in piena autonomia dai sindaci e non essere imposta d’autorità dal governo centrale”. Napoli trova inoltre ”saggio pensare, come fa Calderoli, a un tributo unico sulla casa per finanziare i servizi sociali”.
Suonano invece come un avvertimento al Senatur le parole di Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl. ”Non possiamo dimenticare che, vista la situazione economica internazionale e del debito pubblico, nell’immediato la detassazione degli straordinari e l’abolizione dell’Ici sulla prima casa sono gli interventi che il governo ha potuto fare nei confronti della pressione fiscale. Solo quando sarà decollato in tutti i suoi aspetti il federalismo fiscale – mette in chiaro – che dovrà comprendere una compensazione tra regioni forti e quelle deboli, si potrà riesaminare la questione dell’Ici”.
Chiusura netta dal ministro per l’Attuazione del Programma di Governo Gianfranco Rotondi. L’abolizione dell’Ici ”era un impegno della campagna elettorale di Berlusconi, sta nel programma di governo, l’abbiamo realizzata e non ci torneremo sopra”, afferma ai microfoni del Tg1 il segretario della Democrazia cristiana per le autonomie.
La tassa ”è stata stata sepolta e nessuno la resusciterà – è il commento lapidario di Tommaso Foti, dell’esecutivo di Alleanza nazionale e deputato Pdl – Il governo Berlusconi aveva promesso di abolirla nella sua prima riunione e così è stato”. ”Le sue parole sono Vangelo – rincara Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl – Quella è la linea e non c’è spazio per nessun’altra tesi in Parlamento”. Altrettanto netto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno: “L’Ici sulla prima casa è stata abolita sulla base di un preciso impegno elettorale e non c’è nessuno spazio per la sua reintroduzione”.
Taglia corto Francesco Storace. “Per fortuna che Bossi fa solo chiacchiere” dice il segretario nazionale de ‘La Destra’.
Fatto è però che la proposta del Carroccio dà il ‘la’ all’opposizione per accusare esecutivo e maggioranza di scarsa coesione. ”Nel governo regna la confusione – sottolinea Enrico Morando, coordinatore del governo ombra del Pd – Da un lato, col documento di programmazione economica, l’esecutivo Berlusconi programma un aumento della pressione fiscale costante nei prossimi cinque anni, dall’altro rivendica come grande conquista l’abolizione dell’Ici sulla prima casa. Ma poi Bossi e una parte consistente della maggioranza annunciano l’intenzione di reintrodurre l’Ici. Mi sembra che il governo stia andando avanti a tentoni, tutto il contrario di quella coerenza di cui fa gran vanto Tremonti”.
Gli fa eco Massimo Donadi. “La proposta di Bossi di reintrodurre l’Ici dimostra che il governo è in un forte stato confusionale ed ha un atteggiamento schizofrenico – rileva il capogruppo dell’Idv alla Camera – Questo dietrofront di Bossi dimostra che il governo pensa più a illudere i cittadini che a risolvere i problemi del Paese”.
“Quella sull’Ici è una tempesta in un bicchiere d’acqua, anzi con poca acqua – chiosa il portavoce di Forza Italia, Daniele Capezzone – Ragion per cui la sinistra farebbe bene a spegnere gli inutili fuochi della propaganda. Il centrodestra ha giustamente cancellato l’Ici, eliminando una tassa odiosa che riguardava l’85% degli italiani. E’ evidente che sarebbe autolesionistico reintrodurla”.