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Varie: Merito e rispetto

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 28 luglio 2008 – Forum Precariscuola
Egregio Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
i docenti di ruolo e i docenti precari del sud, del centro e del nord d’Italia, Le scrivono per invitarLa a porre un freno ai continui attacchi e insulti che, i rappresentati della Lega, sferrano nei loro confronti.

Prima ancora di essere cittadini italiani, siamo persone e pertanto meritiamo ed esigiamo rispetto da tutti. Questa oltraggiosa diffamazione nei confronti dei cittadini del sud deve finire, si ricordi l’onorevole Bossi che gli uomini “migliori” che hanno combattuto per la giustizia e la legalità e che per esse sono morti, erano uomini del sud, gente onesta e rispettabile che è diventata il simbolo della lotta ai soprusi e alle ingiustizie.

Il Sud Italia, oltre ad annoverare persone di grande spessore culturale e morale, ha reso possibile lo sviluppo economico del nostro paese. Troppo spesso ci si dimentica di ringraziare tutti gli emigranti del sud che hanno contribuito al miracolo economico degli anni ’60.
Noi invece, figli di tali eroi, ricordiamo molto bene le difficoltà, i sacrifici e i successi dei nostri genitori. Siamo veramente stanchi e offesi, sconcertati che il mondo politico possa rivolgersi in questo modo nei confronti di una parte della popolazione italiana e di una categoria di lavoratori che merita stima e fiducia
. Per quanto tempo ancora dovremo sopportare definizioni del tipo insegnanti “terroni”, poco istruiti, ricattabili dalla mafia e dalla camorra? La mafia può essere anche vestita di blu con candide camicie bianche, travestita da perbenismo. Noi, onesti cittadini comuni, facciamo il nostro dovere di docenti e siamo un modello e una guida per i nostri giovani, rappresentiamo una delle eccellenze del nostro Paese. Quando federalismo diventa sinonimo di razzismo, allora è necessario dire basta e pretendere rispetto e riconoscimento del merito.
Caro Presidente Napolitano, cittadino del sud, facciamo appello a Lei e a tutti gli altri politici affinchè possiate intervenire e far cessare ogni forma denigratoria. Grazie, a nome di tutti i docenti italiani.
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