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DECRETO BRUNETTA: COMMENTI LIBERI

1947

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howw@libero.it | 79.30.46.35

da  AME

sicuramente il decreto Brunetta porterà ad una diminuzione delle assenze per malattia nella pubblica amministrazione, ma ciò non significa che non ci siano più di dipendenti pubblici che non stanno bene (erano tutti fannulloni); significa semplicemente che è diventato impossibile ammalarsi e quindi si è costretti ad andare a lavorare anche con la febbre o altri problemi; tutto questo è un grave passo indietro per quello che riguarda i diritti dei lavoratori, conquistati in anni di lotta sindacale.
Non capisco perché i dipendenti privati debbano gioire di ciò: primo perché essere nella P.A. non significa aver conquistato chissà quale posto di privilegio, secondo perché se la politica sta andando contro i diritti dei lavoratori, il problema alla lunga è per tutti.
Inoltre obbligare un lavoratore ammalato a stare “come punizione” a casa per 12 ore con pausa pranzo, è a dir poco aberrante; significa che se un poveraccio ha la febbre e vive solo, non ha nemmeno i diritto di addormentarsi per il timore di non sentire l’arrivo del medico fiscale (ah! ma che ingenuo che sono… non si sono dipendenti pubblici ammalati… ci sono solo fannulloni da prendere a calci nel sedere).

 

rita
ninoachille@virgilio.it | 79.1.9.76

ma come mai io che lavoro in proprio non mi ammalo mai anzi prego DIO che non succeda allora sono soldi in meno a fine mese. Andate a zappare la terra come faccio io che arrivo a fine serata distrutta e l’indomani riincomincio nuovamente la stessa vita ,chi non ha voglia di lavorare si stia a casa e lasci lo spazio a chi ne ha realmente bisogno

 

La legge è per parte giusta ma, chi soffre come me di depressione e solitudine ha pure parte di essa a suo favore? o deve succedere l’irreparabile per poi sentir dire: poverina perchè si è tolta la vita. Ci sarà una legge che ci tuteli? Rispondetemi, grazie.

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