04 luglio 2008 – inserito da p_panet
In risposta alla proposta di una graduatoria unica nazionale per il reclutamento (pubblicata il 03/07/2008): meglio graduatorie uniche a livello regionale.
L’ipotesi di un’unica graduatoria a livello nazionale non tiene conto delle problematiche che subentrano per la gestione di un sistema così complesso ed eterogeneo, composto da strutture amministrative che lavorano con diversa velocità, serietà e qualità dei risultati. Vi immaginate il caos che deriverebbe dalle necessarie relazioni che dovranno intercorrere fra i vari “diversificati” attori a livello nazionale di questo sistema (pensate ad una scuola delle provincia di Cosenza e al suo CSA di riferimento, famoso per la sua non efficacia amministrativa, che devono relazionarsi con analoghe strutture del trentino). Vi ricordo che già a livello provinciale si creano dei rallentamenti generali nella gestione amministrativa dovuti proprio a difficoltà di alcuni istituti a svolgere la propria attività coordinata con quella di un sistema più complesso. Pensate, per esempio, al caos che ogni volta nasce dalla semplice stesura delle graduatorie di Istituto, il ritardo amministrativo, la gestione poco trasparente e i risvolti negativi sull’attività scolastica. Ricordiamoci anche che siamo Italia, cioè in un paese dove spesso il malfunzionamento amministrativo o è sintomo o è occasione di una gestione personale e clientelare. È inutile negarlo, ma questo è un “andazzo” che fa parte della nostra cultura, una malattia con la quale conviviamo da sempre senza renderci neanche più conto di essere ammalati (ma questo è un altro discorso…). Inoltre, la grande quantità di richieste di mobilità per assegnazione provvisoria in seguito all’assunzione, metterebbe ulteriormente in crisi la gestione amministrativa del sistema.
Allora forse, più che ad un’unica graduatoria nazionale, è più adeguato pensare a graduatorie uniche regionali accorpando quelle provinciale.
Prima di tutto bisogna eliminare le liste ormai “fossilizzate” del fantomatico concorsone ordinario del 1999. Queste liste sono, come tutti sappiamo, formate per la maggior parte da persone che non hanno nessuna esperienza di insegnamento e che attualmente stanno svolgendo tutt’altro lavoro. È ingiusto che il sistema attuale di reclutamento possa chiamare in ruolo una persona collocata da tanti anni in tale lista e che non sa neanche minimante quali siano le attività svolte da un insegnante, piuttosto che un docente precario abilitato che da tanti anni investe in tale professione (scuola di specializzazione, formazione e tanti anni di supplenza) come quelli inscritti nelle graduatorie permanenti. Questo, purtroppo, accade spesso. È vergognoso!!
Questa ingiustizia esiste, ma è anche vero che non tutti gli inseriti in questa lista sono privi di esperienza. Alcuni hanno continuato ad investire in questa professione avendo titoli ed esperienze di insegnamento.
Allora nella formulazione delle nuove graduatorie G.E regionali, si potrebbe ovviare in questo:
1) accorpare le G.E. provinciali mantenendo gli stessi criteri e punteggi;
2) eliminare le liste del concorsone ordinario permettendo (a tutti gli iscritti) l’inserimento nelle nuove graduatorie regionali. Gli iscritti nelle liste del concorsone potranno scegliere la regione nella quale inserirsi. Il punteggio con il quale si inseriranno devrà essere valutato con gli stessi criteri degli altri docenti già inseriti (titoli valutabili, abilitazioni, esperienze di insegnamento). In questo modo quelli che hanno continuato ad investire non devono temere poiché si collocheranno in una posizione a loro adeguata. Quelli, invece, che pur risultando idonei al quel fantomatico concorsone non hanno più investito nella professione e quindi, essendo privi di titoli ed esperienze in merito, si collocheranno giustamente in coda. A mio avviso, si potrebbe anche studiare un filtro che faccia da sbarramento per questi casi. Per esempio un punteggio minimo di inserimento (propongo 38 punti). Ma questo e da valutare;
3) epurare, inoltre, le graduatorie G.E. da chi risulta essere già in ruolo su altra classe di concorso e/o altra provincia;
4) le chiamate in ruolo devono essere effettuate esclusivamente da tali graduatorie regionali;
5) chi viene chiamato dovrà accettare su tutto il territorio regionale, ma potrà successivamente avanzare domanda di mobilità per assegnazione provvisoria in altra provincia.
Proposta di una graduatoria unica nazionale