Fuori dal ruolo una cinquantina di docenti di sostegno.
Polemica per una sentenza del Tar La Cgil: occorre un intervento di Napolitano
BARI. L’immissione in ruolo per un insegnante è da sempre considerata garanzia per il futuro lavorativo. Ora non più. Secondo quanto denuncia la Flc Cgil Bari, a partire dal 26 maggio più di cento docenti di sostegno riceveranno la lettera di licenziamento e saranno esclusi dalle graduatorie scolastiche. È il risultato della decisione del Tar di Bari del 27 marzo scorso che ha imposto all’Ufficio scolastico provinciale di individuare entro 60 giorni gli insegnanti di sostegno della scuola superiore che esercitavano l’attività nonostante avessero solo la specializzazione per la scuola media. «Gli insegnanti di sostegno – spiega Fabio Scrimitore del Provveditorato – possono insegnare se accanto all’abilitazione hanno anche una specializzazione. Le due cose vanno necessariamente di pari passo».
Dal 1998, con il decreto sugli ambiti disciplinari si è aggiunta una clausola, una svolta nella formazione del corpo docente per il sostegno: cadeva la distinzione tra scuole medie e superiori. Un insegnante di sostegno per la scuola media poteva far richiesta di inserimento nelle graduatorie delle scuole secondarie di secondo grado. Ed è quanto hanno fatto in molti. «Il decreto fu voluto – continua Fabio Scrimitore – per combattere la denatalità, che aveva creato un sovrannumero di docenti». A confondere il tutto è arrivata un’anomalia tutta barese. Nel 2002 l’Università degli studi di Bari ha offerto corsi per gli insegnanti di sostegno. Distinti tra scuole medie e superiori. Ignorando del tutto il decreto del 1998 e la necessaria contemporaneità tra abilitazione e specializzazione.
Da qui i ricorsi al Tar, che hanno portato alla decisione di licenziare quanti, nelle graduatorie dal 2004 al 2008, hanno presentato domande anomale: specializzati per gli alunni delle scuole medie, sono entrati in ruolo nelle superiori. Ritenendo di muoversi nell’ambito della legge. Molti di questi lavorano nelle scuole del Nord dal 2007. «Il provveditore di Bari – ammette Claudio Menga, segretario di Flc Cgil Bari – ha dovuto diramare a tutti i provveditorati delle regioni italiane la sentenza, creando così un caso». Nelle graduatorie 2004-2008 sono state individuate finora circa 50 persone che lavorano in questa situazione. Di questi docenti 21 – secondo i dati dell’Ufficio scolastico provinciale – hanno avuto un incarico a tempo determinato. A loro sarà notificato il licenziamento a giorni. Non considerando tutti gli altri cui la sentenza possa applicarsi e il peso che avrà sulle graduatorie scolastiche del prossimo anno. «Saranno tutti depennati dalle graduatorie – conclude Menga – L’unica soluzione è appellarsi al Consiglio di Stato, o accelerare il corso degli eventi con l’intervento del presidente della Repubblica». Un provvedimento ad hoc per il reintegro nelle graduatorie è l’unica speranza rimasta agli insegnanti.