20 maggio 2008 – SISA (Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente)
Come “massacrare” un comparto importante e fondamentale della scuola italiana? Semplice, creare una legge anti-ata/itp: legge 23 dicembre 2005 n.266 art.1 comma 218.
Con essa vengono scippati ed azzerati i diritti ai ricorrenti ATA ed ITP degli Enti locali. 80mila persone messe in grosse difficoltà, inquadrate sulla base della retribuzione tabellare e non secondo il numero di anni di lavoro. Un accordo pazzesco, firmato da confederali e Snals, i cosiddetti sindacati rappresentativi (ma di quali interessi è facile capirlo….).
Con questa legge ci sono persone che vengono pagate diversamente ma con lo stesso numero di anni di servizio. L’abrogazione del comma 218, infatti, è una priorità assoluta, e deve essere applicata per salvaguardare i lavoratori interessati. Ci auguriamo, ma non ne siamo tanto sicuri (basta ricordare che appunto nel 2005 c’era il governo di centro-destra), che questo governo si ricordi di questi lavoratori-dipendenti che continuano a percepire stipendi da fame, vergognosi per la loro dignità, spesso emigrati al nord con le loro famiglie.
Noi del SISA ci chiediamo: possibile che né il centro-destra né l’attuale opposizione, si siano mai degnati di “mettersi nei panni” di queste persone che con solo circa 900 euro al mese devono sopravvivere? È una vergogna, in un paese che si ritiene civile.
il segretario nazionale Emilio Sabatino