Immissioni in ruolo, graduatorie sospette
14-05-2008 ALFONSO SCHIAVINO Che succede nelle graduatorie della scuola? Pare che qualcuno sia in grado di bucare i sistemi informatici del ministero per truccare i dati, migliorando i punteggi di alcuni insegnanti e bidelli precari. Il caso, sollevato dal quotidiano ”La Stampa”, si compone di due capitoli. Uno riguarda le liste del provveditorato di Torino. Il giornale riferisce che 50-60 campani sono stati inseriti illegalmente nelle graduatorie e da lì sono transitati negli organici della scuole. Gente proveniente in gran parte dalle province di Salerno, Avellino e Caserta. La vicenda è scaturita da un sospetto della Cgil subalpina, poi confermato dalle indagini amministrative. Il Provveditorato locale ha sanato la situazione e denunciato i fatti alla Procura. Il secondo capitolo investe direttamente le graduatorie tenute in Campania. Anche qui sono emerse anomalie – pure segnalate alla magistratura. E Vincenzo Brancaccio, segretario regionale della Cisl Scuola, ha scritto una lettera al suo leader nazionale chiedendo un intervento urgente presso il ministro «per ripristinare legalità e certezza del diritto». Fin qui ”La Stampa”, che, usando il condizionale, afferma fra l’altro: «Nelle graduatorie della scuola d’infanzia e primaria almeno 42 docenti avrebbero visto il proprio punteggio lievitare repentinamente da un minimo di 8 a un massimo di 64 punti». Inoltre: «Centinaia sarebbero gli aspiranti bidelli catapultati in graduatoria mancando perfino della licenza media». Il vertice della Direzione scolastica regionale, Alberto Bottino, tende a ridimensionare la portata del caso. Le 42 situazioni sospette fra i maestri? «Le abbiamo scoperte e subito abbiamo rettificato i punteggi. Sicuramente qualcuno si è inserito nei file, stiamo cercando di scoprire chi. Ma 42 casi su ventimila posizioni rappresentano un aspetto circoscritto. Ora stiamo avviando i controlli per il personale Ata». Attualmente le attenzioni sono puntate su Napoli: «Ci siamo messi in moto – spiega Bottino – sulla base di avvisaglie quali telefonate e lettere anonime». E a Salerno? Possibili abusi? «Non risultano casi del genere. Andremo a verificare». Da Salerno, il provveditore Luca Iannuzzi esclude a sua volta l’attualità della questione in ambito provinciale: «Ben vengano le indagini, ma qui non risulteranno irregolarità. Fin dal 2001 facciamo controlli su tutte le persone che hanno un beneficio dalle graduatorie». Iannuzzi precisa che negli anni passati, durante i riscontri suddetti, alcune discordanze vennero fuori: «Episodi, che abbiamo segnalato alla magistratura. Non credo che stavolta avremo brutte sorprese». Invece i sindacati sono preoccupati. «Nessun territorio – annota Brancaccio – può essere considerato indenne dallo scandalo che emerge a Napoli. Bisogna rivedere tutto, ovunque, anche per gli anni passati. Bisogna rivoltare le graduatorie come un calzino. Ogni fascicolo dev’essere valutato in punta di diritto. Il personale precario, che già vive con grande fatica, non può subire, oltre al danno, la beffa di graduatorie senza certezze».
14-05-2008 ALFONSO SCHIAVINO Che succede nelle graduatorie della scuola? Pare che qualcuno sia in grado di bucare i sistemi informatici del ministero per truccare i dati, migliorando i punteggi di alcuni insegnanti e bidelli precari. Il caso, sollevato dal quotidiano ”La Stampa”, si compone di due capitoli. Uno riguarda le liste del provveditorato di Torino. Il giornale riferisce che 50-60 campani sono stati inseriti illegalmente nelle graduatorie e da lì sono transitati negli organici della scuole. Gente proveniente in gran parte dalle province di Salerno, Avellino e Caserta. La vicenda è scaturita da un sospetto della Cgil subalpina, poi confermato dalle indagini amministrative. Il Provveditorato locale ha sanato la situazione e denunciato i fatti alla Procura. Il secondo capitolo investe direttamente le graduatorie tenute in Campania. Anche qui sono emerse anomalie – pure segnalate alla magistratura. E Vincenzo Brancaccio, segretario regionale della Cisl Scuola, ha scritto una lettera al suo leader nazionale chiedendo un intervento urgente presso il ministro «per ripristinare legalità e certezza del diritto». Fin qui ”La Stampa”, che, usando il condizionale, afferma fra l’altro: «Nelle graduatorie della scuola d’infanzia e primaria almeno 42 docenti avrebbero visto il proprio punteggio lievitare repentinamente da un minimo di 8 a un massimo di 64 punti». Inoltre: «Centinaia sarebbero gli aspiranti bidelli catapultati in graduatoria mancando perfino della licenza media». Il vertice della Direzione scolastica regionale, Alberto Bottino, tende a ridimensionare la portata del caso. Le 42 situazioni sospette fra i maestri? «Le abbiamo scoperte e subito abbiamo rettificato i punteggi. Sicuramente qualcuno si è inserito nei file, stiamo cercando di scoprire chi. Ma 42 casi su ventimila posizioni rappresentano un aspetto circoscritto. Ora stiamo avviando i controlli per il personale Ata». Attualmente le attenzioni sono puntate su Napoli: «Ci siamo messi in moto – spiega Bottino – sulla base di avvisaglie quali telefonate e lettere anonime». E a Salerno? Possibili abusi? «Non risultano casi del genere. Andremo a verificare». Da Salerno, il provveditore Luca Iannuzzi esclude a sua volta l’attualità della questione in ambito provinciale: «Ben vengano le indagini, ma qui non risulteranno irregolarità. Fin dal 2001 facciamo controlli su tutte le persone che hanno un beneficio dalle graduatorie». Iannuzzi precisa che negli anni passati, durante i riscontri suddetti, alcune discordanze vennero fuori: «Episodi, che abbiamo segnalato alla magistratura. Non credo che stavolta avremo brutte sorprese». Invece i sindacati sono preoccupati. «Nessun territorio – annota Brancaccio – può essere considerato indenne dallo scandalo che emerge a Napoli. Bisogna rivedere tutto, ovunque, anche per gli anni passati. Bisogna rivoltare le graduatorie come un calzino. Ogni fascicolo dev’essere valutato in punta di diritto. Il personale precario, che già vive con grande fatica, non può subire, oltre al danno, la beffa di graduatorie senza certezze».