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Dsga, i sindacati chiedono di bandire il concorso

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L’ultimo concorso per “segretari” è stato bandito 12 anni fa e il numero di posti vacanti negli ultimi tempi è diventato sempre più evidente: “tanto che almeno 3-4 mila dei circa 40 mila istituti italiani ogni anno si devono affidare a Dsga incaricati”, spiega Enrico Panini, segretario generale della Flc-Cgil.
I sindacati della scuola chiedono con insistenza che venga bandito il concorso ordinario per i Dsga, i Direttori dei servizi generali ed amministrativi: un profilo professionale divenuto ormai fondamentale per le scuole, ma che in sempre più istituti è ricoperto da precari o da amministrativi incaricati annualmente o “prestati” a mansioni superiori. 
La carenza di personale qualificato e selezionato è ormai evidente: l’ultimo concorso per “segretari” è stato bandito 12 anni fa e il numero di posti vacanti negli ultimi tempi è diventato sempre più evidente: “tanto che oggi almeno 3-4 mila dei circa 40 mila istituti italiani ogni anno si devono affidare a Dsga incaricati”, spiega Enrico Panini, segretario generale della Flc-Cgil.
Il problema è che, esaurite ormai in quasi tutte le province le graduatorie dei vincitori di concorso, spesso i posti vengono assegnati a personale non sempre con l’esperienza necessaria per svolgere al meglio questo delicato profilo professionale. Senza contare che con l’introduzione dell’autonomia scolastica, gli ex “segretari” della scuola hanno assunto responsabilità sempre più ampie per il regolare funzionamento degli istituti: alla gestione diretta di amministrativi, tecnici ed ausiliari si sono infatti sommate sempre maggiori responsabilità finanziarie. Oltre che un rapporto di interdipendenza e corresponsabilità con la dirigenza su diverse funzioni.

Con l’ultimo contratto collettivo nazionale, firmato a fine 2007, non si sono ulteriormente però solo allargate le competenze, ma anche elevati i requisiti culturali per l’accesso al profilo: chi volesse oggi diventare Direttore dei servizi generali ed amministrativi dovrà essere in possesso della laurea specialistica in giurisprudenza, in scienze politiche sociali e amministrative oppure in economia e commercio.Continuerà a mantenere la possibilità di svolgere la professione di Dsga con il diploma di secondaria superiore, solo il personale già incluso nelle attuali graduatorie (che però è ormai ridotto all’osso) o che abbia effettuato almeno un mese di servizio.

11/04/2008
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